Sabato, 28 marzo. La situazione: in Italia sono 86.498 i
casi totali (+ 5.959), 66.414 i positivi (+
4.401), 10.950 i guariti (+ 589), 9.134 i deceduti (+ 969). In Puglia:
1.236 i positivi (+ 141), 29 i guariti (+ 7), 69 i deceduti (+ 4). A Taurisano ci
sono stati altri 2 casi e sono 3: mamma e figlia.
Altra giornata uggiosa, con
pioggerellina costante. I meteorologi dicevano che il clima distopico sarebbe
durato tutta la settimana; così è stato, speriamo che cambi da domani.
Era inevitabile che in momenti
come questo tornasse dal sottotraccia in cui era il rivolgersi a Dio, a Cristo
e ai Santi. Lo ha fatto l’arcivescovo di Milano, rivolgendosi alla Madonnina; lo ha fatto il Papa, che ieri
in una Piazza San Pietro deserta e martellata dalla pioggia, ha elevato una
preghiera al Signore perché ci scampi dal male che ci minaccia in questi
giorni, esponendo il Crocefisso miracoloso, scampato all’incendio della chiesa
in cui era, che i romani portarono in giro nel 1519 contro la peste che
infuriava. Lo hanno fatto in tanti, parroci e sacerdoti, in questi ultimissimi
tempi.
Lo ha fatto, anche se in maniera
ironica, lo scrittore salentino Raffaele Gorgoni, che, sul “Corriere del
Mezzogiorno” ha raccontato del rapporto di Sant’Oronzo coi leccesi. Nel 1656
Sant’Oronzo, che per questo fu preferito a Sant’Irene come protettore di Lecce,
fermò la peste. Insomma,
proprio una preghiera non è quella di Gorgoni, ma una mezza richiesta di
intervento. Ti ricordi di quella volta che ci salvasti dalla peste? Ci potresti
fare un altro piccolo favore? “Passerò a trovare Snt’Oronzo per saggiarne
l’umore” ha concluso.
Noi italiani siamo molto diversi
tra di noi, settentrionali, meridionali, isolani, di confine, di montagna e di
mare, tirrenici, jonici, adriatici, ma siamo tutti simili nel nostro rapporto
col sacro. Quando siamo in difficoltà ci rivolgiamo ai nostri Santi. Può essere
che non sortisca nulla di buono, ma è certo che non sortisce nulla di cattivo
e…tentar non nuoce. La riscoperta del sacro non è mai male.
Si sta verificando uno strano fenomeno.
Ci sono alcuni che stanno assumendo nei confronti dello Stato, della Società,
della Nazione, un atteggiamento di sfida e di disprezzo delle leggi comunemente
osservate. C’è chi sull’autocertificazione per spostarsi da un luogo ad un
altro della città scrive che lo sta facendo per andare a comprare la droga,
indicando perfino il luogo dello spaccio. Qualcun altro ha scritto di trovarsi
in un certo luogo perché fa il posteggiatore abusivo. Sono affermazioni di una
gravità estrema, manifestazioni di tracotanza. Che messaggio contengono? Forse
questi soggetti pensano di essere finalmente liberi di dire quello che fanno
senza la preoccupazione di una pena? Tanto tu, Stato, non conti più un cazzo! E
tu, gente perbene della minchia, sei talmente tramortita dalla paura che
neppure sei più in grado di indignarti. E’ gente che non si riconosce nella
comunità e nelle sue leggi morali prima ancora che giuridiche. Balordi che
godono delle disgrazie del Paese, nel quale si riconoscono relitti, nei
confronti del quale, sentendosi da sempre respinti, si prendono la loro brava
rivincita irridendo alle sue leggi e ai suoi valori. E lo dicono, lo mettono
per iscritto, in dispregio di quella pietà umana e solidarietà che dovrebbero
avere e sentire nei confronti di chi sarebbe disposto a morire perfino per
loro. Purtroppo il coronavirus è anche questo in Italia.
Ormai Conte si è incattedrato al
governo del Paese da padreterno, fa quel che vuole. Stasera ha annunciato
l’ennesimo Dpcm e tenuto una conferenza stampa su RaiUno per propagandare i 4
miliardi di Euro per i comuni con tanto di sviolinata per chi non ha soldi per
mangiare. Mai visto una cosa simile! Ecco come perfino nelle emergenze e
congiunture c’è sempre chi ne approfitta. Non ci sarebbe da meravigliarsi se
già da domani i municipi fossero presi d’assalto da mortidifame con sacchi e
sporte da riempire. Intanto lui la parte del ducetto l’ha fatta.
Nessun commento:
Posta un commento