sabato 18 aprile 2020

I giorni del Coronavirus



Martedì, 24 marzo. La situazione: complessivamente si vedono spiragli, ma è troppo presto per gioire. C’è un trend in discesa dell’incremento della malattia. Dal 17 marzo a ieri (23 marzo) si è passati dal + 12,6 al + 8,1, dopo aver toccato il + 14,9 del 19 marzo. Il bilancio in Italia attuale è di 63.927 casi totali, 50.418 positivi, 7.432 guariti, 6.077 deceduti. In Puglia si registrano 862 casi positivi (+ 114), 7 guariti (=), 37 deceduti (+ 6). 

Sabino Cassese, ex presidente della Corte Costituzionale, ha lanciato dal Corsera un appello ai governanti di essere chiari nell’informare i cittadini, dopo aver puntualizzato il fatto che molti di loro sono “alle prime armi” (i governanti s'intende); essi pertanto dovrebbero ascoltare di più sindaci e governatori, assai più anziani ed esperti. Il tono, benché garbato di Cassese, lascia trasparire una certa preoccupazione.

I soliti laudatores – ieri sera a “Otto e Mezzo” ho sentito Corrado Augias e Andrea Scanzi – dicono che il governo sta facendo le cose che andavano fatte, la qualcosa non significa niente. Io dico che sta facendo male, anche se in situazioni del genere che cazzo fare non si sa. Vedi le Poste. E’ veramente da idioti tenerle aperte un giorno sì e uno no e assistere nei giorni in cui sono aperte a spettacoli da manicomio, con la gente sparpagliata nei pressi dell’Ufficio a fare attese di una due ore. Non mi è stato cazzo di fare alcune spedizioni. Ho dovuto spendere la bellezza di € 14,60 alle cosiddette Poste private. A leggere i giornali, dietro un sì diffuso e politicamente corretto,  emergono mille problemi, mille proteste, mille lamentazioni. Si vedono e si sentono cose incredibili, fra cui prendere l’infezione proprio stando in ospedale.

Sul fronte politico hanno ragione le opposizioni a lamentare la “dittatura” morbida di Giuseppe Conte, il quale ascolta solo gli esperti e gli scienziati ed emana decreti, a giorni alterni, le manzoniane grida. Gli scienziati, ovviamente, dicono quel che si deve fare a prescindere, per loro due più due deve fare quattro. Ma ci sono cose fattibili e cose non fattibili. La gente quotidianamente ha mille cose da fare, può ridurle ma non può eliminarle tutte.
Il Parlamento non può rimanere chiuso, come se non ci fosse. “Preoccupa un Parlamento ridotto a istituzione a mezzo servizio – nota Massimo Franco sul Corsera – di fronte a misure che toccano le libertà fondamentali: per quanto si tratti di scelte obbligate”. Certi provvedimenti vanno discussi ed approvati. I politici stanno apposta per cercare di trovare una via di mezzo tra quello che dice la scienza a prescindere e quelli che sono i bisogni e le possibilità concrete dei cittadini.
I provvedimenti del governo ignorano la Carta costituzionale, ledono i diritti dei cittadini, sono spesso teorici e non praticabili. Dover dare conto di uno spostamento da casa è eccessivo; impedire che si vada in un paese vicino è eccessivo. E, poi, che si intende per cose di assoluta necessità? Andare alla lavanderia a ritirare i pantaloni per cambiarti, è necessario quanto? Fare delle spedizioni postali, è necessaruio quanto? Andare in banca, è necessario quanto?  Fare la spesa, è necessario quanto? Il pane è necessario e una ricotta no? Bisogna entrare nei negozi a due, tre per volta; sicché fare la spesa di un pacco di carta igienica impieghi mezza giornata. La gente è portata a ribaltare la domanda: tutto questo disagio, tutte queste restrizioni, tutti questi impedimenti sono proprio assolutamente necessari?

Non sono stato tenero coi francesi per via di certo loro antitalianismo diffuso. E perciò ora devo dare atto a Raphaël Gluksmann, figlio di André, di non essere tutti uguali i francesi nei loro rapporti con l’Italia. Egalité va bene; ma fraternité è ancora meglio. Gluksmann si è dimostrato un vero fratello europeo con queste sue parole: “Da figlio dell’Europa, ho sempre sentito un debito immenso nei confronti dell’Italia. Ogni europeo ha una parte d’Italia dentro di sé. E quando l’Italia ha bisogno di noi, arrivano aerei cinesi, medici cubani, attrezzature americane… Poche azioni concrete degli europei, ma i nostri leader mancano anche di parole o gesti simbolici di solidarietà. E’ una vergogna che non supererò mai. E che avrà conseguenze sul futuro dell’Unione Europea”.

Giorgino alla trasmissione “di Martedì” di Floris ha richiamato l’attenzione sui dati dei deceduti, affermando che la stragrande maggioranza sono persone con malattie pregresse e che solo l’1 % circa muore a causa specifica del coronavirus. 

Come sempre originale il politologo americano Edward Luttwak, il quale, sempre a “di Martedì”, ha detto che in Italia gli anziani che muoiono col coronavirus in un altro paese, con un sistema sanitario più commerciale e meno garantito, sarebbero già morti prima. Sì, ma come si concilia tutto questo col fatto che a Bergamo ben 1.800 giovani sono in terapia intensiva?

La virologa Ilaria Capua dagli Stati Uniti, sempre a “di Martedì”, ha messo il punto sulla resistenza al virus delle donne. Secondo lei resisterebbero di più perché osserverebbero una maggiore igiene e perché dotate di difese che gli uomini non hanno essendo deputate alla procreazione. Bah, bisogna vedere. Comunque è un dato che su 10 contagiati il rapporto uomo-donna è di 8 a 2.

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