venerdì 26 giugno 2020

I giorni del Coronavirus 33



Lunedì, 11 maggio. La situazione. In Italia: casi totali 219.070 (+ 802), attuali positivi 83.324 (- 1.518), guariti 105.186 (+ 2.155), deceduti 30.560 (+ 165). In Puglia: attuali positivi 2.669 (- 60), guariti 1.196 (+ 82), deceduti 448 (+ 5). La situazione incomincia a presentare segni più vistosamente positivi anche in Puglia.

Silvia Romano, la ragazza italiana rapita in Kenia, è rientrata ieri in Italia dalla Somalia, dopo 18 mesi di “prigionia”. Lo Stato ha dovuto pagare 5mln di Euro, secondo il Sen. Maurizio Gasparri di Forza Italia. Ma se pure non sono 5mln, è certo che ha dovuto pagare il riscatto. La cosa più straordinaria è che la ragazza si è convertita all’islamismo, si chiama Aisha, veste all’araba e dice di averlo fatto spontaneamente conquistata dal Corano. Ma, a questo punto, non poteva rimanere con gli islamici, visto che è perfino contenta e orgogliosa dell’esperienza fatta? Intorno le ruota il gran mondo di quelli che sono rimasti comunisti ma che si vergognano di dirlo, i quali sono tutti come elettrizzati dal godimento per quanto è avvenuto. Una cosa prodigiosa, che fa passare in secondo ordine la pandemia da Coronavirus. Ma che trovano di prodigioso? La ragazza è stata rapita, lei stessa dice che ha pianto per un mese, che poi è stata trattata bene, che non le hanno mai detto la ragione del rapimento, che le hanno dato tutto quello che chiedeva, tra cui un quaderno per scrivere, che poi le sarebbe stato preso prima di rilasciarla, e una copia del Corano. Sicché noi – e ancora non sappiamo tutto – ci ritroviamo con una rapita, riscattata e convertita. Ma che fortuna sfacciata ha questo cazzo di paese che è l’Italia!   
Ho completato oggi la mia Storia d’Italia in cento sonetti in dialetto, più uno di introduzione. Parte da Albalonga e finisce col Coronavirus, più di tremila anni di storia. L’avevo incominciata nell’aprile-maggio del 2015, ripresa qua e là, poi lasciata dopo circa quaranta sonetti. L’ho ripresa approfittando della clausura. Mi è stato molto difficile portarla a compimento. Non ho più la padronanza di una volta del vocabolario ovvero della memoria. Mentre prima per ogni parola trovavo subito la rima e a volte anche in varietà di scelta, ora non più. Ma sono contento e non so se, avendola portata a compimento cinque anni fa, sarebbe migliore o peggiore di questa di oggi. Almeno questi arresti domiciliari sono serviti a qualcosa. 

Martedì, 12 maggio. Oggi il “Corriere della Sera” non fa il bilancio sull’epidemia. Che significa? Non è più la preoccupazione del giorno? Può darsi. Ieri sera RaiNew24 parlava di cifre che ormai vanno verso una “normalizzazione”, pur con le solite raccomandazioni di riserva.
Dal Bollettino Epidemiologico della Regione Puglia dell’11 maggio sappiamo: il totale dei casi positivi è di 4.327, così distribuiti: 1.420 in provincia di Bari, 381 (Bat), 605 (Brindisi), 1.116 (Foggia), 505 (Lecce), 271 (Taranto). Rispetto al 10 maggio si registrano 14 nuovi casi. Attualmente la situazione dei contagiati è questa: 1,735 a domicilio, 372 ricoverati, 451 deceduti, 1.332 guariti. Sono stati effettuati dall’inizio dell’emergenza 79.737 test. Si è abbassata l’età media dei casi positivi, da 58 anni a 56. Sostanzialmente immutato il rapporto fra uomini e donne, circa il 52 % dei casi riguarda gli uomini.  

Mercoledì, 13 maggio. La situazione. In Italia: casi totali 221.216, attualmente positivi 81.266, guariti 109.039, deceduti 30.911. In Puglia: attualmente positivi 2.421, guariti 1.460, deceduti 456. Continua il lento decrescere del virus. Il dato nazionale è influenzato negativamente da quello della Lombardia, dove ancora il virus non molla.
Approfitto per portare l’auto dal meccanico per l’annuale servizio. Danilo Schiavano, il tecnico informatico, mi riporta il computer, ha sostituito l’hard-disk. Il vecchio minacciava di farmi perdere dei dati. Meno male. Senza il computer non saprei che fare tutto il giorno.

Come era prevedibile la sceneggiata di Silvia Romano, la ragazza rapita e restituita convertita all’islamismo con uno spot indecoroso, Presidente del Consiglio Conte e Ministro degli Esteri Di Maio a far da padrini, ha scatenato l’ira di chi non condivide la vicenda ab ovo. Non si condivide questa sorta di turismo che è la cooperazione, non si condivide il pagamento del riscatto, non si condivide la conversione, non si condivide l’ostentazione di una triste e squallida vicenda che doveva rimanere coperta dal senso del pudore politico e sociale. Ovvio che accanto a chi grida “impiccatela” c’è chi ipocritamente la esalta e chi meno ipocritamente dice che tutta la materia della cooperazione e delle responsabilità va rivista. Tutti a condannare i cattivi odiatori del web, ma non considerano che a provocarli sono stati gli stessi che hanno voluto dare alla vicenda una dimensione mediatica quanto meno inopportuna. Chi di media ferisce, di media perisce. E questo a prescindere se si è cristiani o mussulmani. Questa pandemia del Coronavirus ci ha insegnato che nella vita nessuno può rivendicare la libertà assoluta e quando questa libertà mette in pericolo quella degli altri si deve fare responsabilmente un passo indietro. Mi spiego: io posso pure sfidare il virus e andarmene in giro senza mascherina, ma devo sapere che così facendo metto a rischio la salute non solo mia ma anche quella degli altri; ed io non ho nessun diritto di farlo. Chi, per pure scelte di vita sue, decide di andare a fare la cooperante in Africa o altrove deve sapere che sta coinvolgendo il proprio Paese e che, in caso di rapimento, coi soldi del riscatto, eventualmente pagati, sta rafforzando il terrorismo e pertanto si rende responsabile di tutte quelle persone che dal terrorismo potrebbero essere colpite. Cooperazione sì, a questo punto, ma coi terroristi!

Ennesimo spot pubblicitario serale del Presidente del Consiglio Conte per il decreto sul rilancio, una spesa di 55 miliardi di euro. Non si capisce per quale motivo si è voluto creare una finestra nel telegiornale di RaiUno quando prima le conferenze stampa dei politici erano annunciate e brevemente commentate come normali notizie di conaca politica. Peraltro Conte continua a fare il venditore pubblico, senza preoccuparsi di mettere opportuno distacco da quello che dice; ma manifesta quella partecipazione entusiasta di chi lancia un prodotto sul mercato. Quel Casalino non gli dice niente?

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