Lunedì, 11 maggio. La
situazione. In Italia: casi totali 219.070
(+ 802), attuali positivi 83.324 (- 1.518), guariti 105.186 (+ 2.155), deceduti
30.560 (+ 165). In Puglia: attuali positivi 2.669 (- 60), guariti 1.196 (+ 82),
deceduti 448 (+ 5). La situazione incomincia a presentare segni più
vistosamente positivi anche in Puglia.
Silvia Romano, la ragazza italiana rapita in
Kenia, è rientrata ieri in Italia dalla Somalia, dopo 18 mesi di “prigionia”.
Lo Stato ha dovuto pagare 5mln di Euro, secondo il Sen. Maurizio Gasparri di
Forza Italia. Ma se pure non sono 5mln, è certo che ha dovuto pagare il
riscatto. La cosa più straordinaria è che la ragazza si è convertita
all’islamismo, si chiama Aisha, veste all’araba e dice di averlo fatto
spontaneamente conquistata dal Corano. Ma, a questo punto, non poteva rimanere
con gli islamici, visto che è perfino contenta e orgogliosa dell’esperienza
fatta? Intorno le ruota il gran mondo di quelli che sono rimasti comunisti ma
che si vergognano di dirlo, i quali sono tutti come elettrizzati dal godimento
per quanto è avvenuto. Una cosa prodigiosa, che fa passare in secondo ordine la
pandemia da Coronavirus. Ma che trovano di prodigioso? La ragazza è stata
rapita, lei stessa dice che ha pianto per un mese, che poi è stata trattata
bene, che non le hanno mai detto la ragione del rapimento, che le hanno dato
tutto quello che chiedeva, tra cui un quaderno per scrivere, che poi le sarebbe
stato preso prima di rilasciarla, e una copia del Corano. Sicché noi – e ancora
non sappiamo tutto – ci ritroviamo con una rapita, riscattata e convertita. Ma
che fortuna sfacciata ha questo cazzo di paese che è l’Italia!
Ho completato oggi la mia Storia d’Italia in
cento sonetti in dialetto, più uno di introduzione. 101, un numero palindromo. Parte da Albalonga e
finisce col Coronavirus, più di tremila anni di storia. L’avevo incominciata
nell’aprile-maggio del 2015, ripresa qua e là, poi lasciata dopo circa quaranta
sonetti. L’ho ripresa approfittando della clausura. Mi è stato molto difficile
portarla a compimento. Non ho più la padronanza di una volta del vocabolario
ovvero della memoria. Mentre prima per ogni parola trovavo subito la rima e a
volte anche in varietà di scelta, ora non più. Ma sono contento e non so se,
avendola portata a compimento cinque anni fa, sarebbe migliore o peggiore di
questa di oggi. Almeno questi arresti domiciliari sono serviti a qualcosa!
Martedì,
12 maggio. Oggi il “Corriere della Sera” non fa il bilancio sull’epidemia.
Che significa? Non è più la preoccupazione del giorno? Può darsi. Ieri sera
RaiNew24 parlava di cifre che ormai vanno verso una “normalizzazione”, pur con
le solite raccomandazioni di riserva.
Dal Bollettino Epidemiologico della Regione
Puglia dell’11 maggio sappiamo: il totale dei casi positivi è di 4.327, così
distribuiti: 1.420 in
provincia di Bari, 381 (Bat), 605 (Brindisi), 1.116 (Foggia), 505 (Lecce), 271
(Taranto). Rispetto al 10 maggio si registrano 14 nuovi casi. Attualmente la
situazione dei contagiati è questa: 1,735 a domicilio, 372 ricoverati, 451
deceduti, 1.332 guariti. Sono stati effettuati dall’inizio dell’emergenza
79.737 test. Si è abbassata l’età media dei casi positivi, da 58 anni a 56.
Sostanzialmente immutato il rapporto fra uomini e donne, circa il 52 % dei casi
riguarda gli uomini.
Mercoledì,
13 maggio. La situazione. In
Italia: casi totali 221.216, attualmente positivi 81.266,
guariti 109.039, deceduti 30.911. In Puglia: attualmente positivi 2.421,
guariti 1.460, deceduti 456. Continua il lento decrescere del virus. Il dato
nazionale è influenzato negativamente da quello della Lombardia, dove ancora il
virus non molla.
Approfitto per portare l’auto dal meccanico per
l’annuale servizio. Danilo Schiavano, il tecnico informatico, mi riporta il
computer, ha sostituito l’hard-disk. Il vecchio minacciava di farmi perdere dei
dati. Meno male. Senza il computer non saprei che fare tutto il giorno.
Come era prevedibile la sceneggiata di Silvia
Romano, la ragazza rapita e restituita convertita all’islamismo con uno spot
indecoroso, Presidente del Consiglio Conte e Ministro degli Esteri Di Maio a
far da padrini, ha scatenato l’ira di chi non condivide la vicenda ab ovo. Non si condivide questa sorta di
turismo che è la cooperazione, non si condivide il pagamento del riscatto, non
si condivide la conversione, non si condivide l’ostentazione di una triste e
squallida vicenda che doveva rimanere coperta dal senso del pudore politico e
sociale. Ovvio che accanto a chi grida “impiccatela” c’è chi ipocritamente la
esalta e chi meno ipocritamente dice che tutta la materia della cooperazione e
delle responsabilità va rivista. Tutti a condannare i cattivi odiatori del web,
ma non considerano che a provocarli sono stati gli stessi che hanno voluto dare
alla vicenda una dimensione mediatica quanto meno inopportuna. Chi di media
ferisce, di media perisce. E questo a prescindere se si è cristiani o mussulmani.
Questa pandemia del Coronavirus ci ha insegnato che nella vita nessuno può
rivendicare la libertà assoluta e quando questa libertà mette in pericolo
quella degli altri si deve fare responsabilmente un passo indietro. Mi spiego:
io posso pure sfidare il virus e andarmene in giro senza mascherina, ma devo
sapere che così facendo metto a rischio la salute non solo mia ma anche quella
degli altri; ed io non ho nessun diritto di farlo. Chi, per pure scelte di vita
sue, decide di andare a fare la cooperante in Africa o altrove deve sapere che
sta coinvolgendo il proprio Paese e che, in caso di rapimento, coi soldi del
riscatto, eventualmente pagati, sta rafforzando il terrorismo e pertanto si
rende responsabile di tutte quelle persone che dal terrorismo potrebbero essere
colpite. Cooperazione sì, a questo punto, ma coi terroristi!
Ennesimo spot pubblicitario serale del Presidente
del Consiglio Conte per il decreto sul rilancio, una spesa di 55 miliardi di
euro. Non si capisce per quale motivo si è voluto creare una finestra nel
telegiornale di RaiUno quando prima le conferenze stampa dei politici erano
annunciate e brevemente commentate come normali notizie di conaca politica.
Peraltro Conte continua a fare il venditore pubblico, senza preoccuparsi di mettere
opportuno distacco da quello che dice; ma manifesta quella partecipazione
entusiasta di chi lancia un prodotto sul mercato. Quel Casalino non gli dice
niente?
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