Aveva ragione Indro Montanelli
quando diceva che in Italia una politica di destra la può fare solo un governo
di sinistra e, viceversa, una politica di sinistra la può fare solo un governo
di destra. Ora che destra e sinistra sono insieme al governo, che faranno? Io
farò una cosa a te e tu farai una cosa a me? Vedremo.
Fino ad ora hanno fatto alcune
cose importanti, non importantissime, diciamo a livello di quel vivere inteso
come campare. Non è poco, dati i tempi. In situazioni di carestia bisogna
accontentarsi anche di un tozzo di pane raffermo. Si tratta di cose perciò che
non riguardano specificamente né la destra né la sinistra. La sospensione
dell’Imu sulla prima casa, il finanziamento della cassa integrazione in deroga,
il pagamento dei debiti degli enti pubblici alle aziende creditrici, riguardano
tutti gli italiani.
Dunque, per il “vivere” tutti
d’accordo; e sul fronte del “filosofare”? Qui si capisce poco che cosa si stia
facendo di destra e che cosa di sinistra. O, per lo meno, si vede qualcosa di
sinistra; non si vede nulla di destra. Nelle more di qualche apparizione, è
lecito sospettare che qualcosa di grosso si stia rimuginando. Che Berlusconi la
faccia franca nei processi? Che passi il presidenzialismo e il Cavaliere punti
alla presidenza della repubblica? Che Alfano speri di liberarsi di lui se
dovesse essere condannato? Insomma, in qualcosa si spera, qualcosa però che per
motivi diversi è inconfessabile; che soprattutto non esce dalla logica della
lotta politica personale, che vede Berlusconi e Alfano fare i loro propri conti
politici. Dalle loro elucubrazioni, il popolo di destra – ammesso che ancora ce
ne sia uno – è del tutto assente.
La destra si è sempre caratterizzata
per la difesa delle grandi sintesi collettive – Stato, Società, Nazione – e dei
valori ad esse collegati. E’ la destra che si può anche non condividere, ma è
la più nobile. Essere di destra significa sentire sotto e sopra la pelle l’idea
di un certo modello di Stato e di Società. In questo modello, per l’individuo
c’è posto solo se è capace di sacrificare certi diritti e certi bisogni. Se non
è capace o non è disposto vuol dire che è decisamente di sinistra, che ha altra
cultura ed altra sensibilità. In una società democratica è perfettamente
normale che gli individui coltivino sensibilità diverse, si battano per diritti
diversi, per modelli diversi. L’Italia è un paese democratico. La democrazia,
nella sua essenzialità, è il campo ben squadrato con le sue regole dove si
confrontano le due squadre.
Ora, sul tavolo ci sono due
grossi problemi, collegati all’identità nazionale e alla famiglia. Chi li
considera bagattelle evidentemente si sbaglia o fa il furbo. Per un verso lo jus soli, che riguarda la cittadinanza
italiana per tutti coloro che nascono sul territorio italiano, senza nessuna
distinzione; e il riconoscimento agli omosessuali di tutti i diritti di cui
godono i cittadini italiani, matrimonio e adozione di figli compresi. Questi
due punti stravolgerebbero, ove passassero, la società italiana. Sono, come
ognuno può vedere, obiettivi della sinistra, perché è la sinistra, almeno qui
in Europa, che si batte per i diritti individuali di un certo tipo. Il fatto
che ci sia anche qualcuno di destra a sostenerli non significa che ipso facto diventano obiettivi di
destra. Bondi farebbe bene a grattarsi da sé i propri pruriti o tornarsene a
farlo nella sua antica dimora, che era appunto la sinistra.
Il governo Letta ha due ministri,
entrambi del Pd, posti al perseguimento del diritto di cittadinanza
generalizzato (jus soli) e del
diritto degli omosessuali a vivere pienamente la cittadinanza italiana (pari
opportunità). Sono i ministri, di italianità acquisita, Kyenge e Idem. Entrambi
donne. Essi perseguono con serietà e coerenza i loro obiettivi. E’ appena il
caso di ricordare che in un primo momento ministro alle pari opportunità era la Biancofiore del Pdl,
poi trasferita perché non gradita ai movimenti di sinistra o, per dirla papale
papale, era un ostacolo ai loro obiettivi.
E che dovrebbe fare la componente
di destra del governo? Mandare tutto all’aria? La risposta non è nell’umore
immediato di chi ancora si considera di destra. Sarebbe poco male. Ma potrebbe
essere nei comportamenti di una destra che oggi prende atto di essere scolorita
e confusa, per non dire del tutto assente, ma che, come l’acqua che scava il
suo corso, potrebbe di qui a non molto giungere tumultuosa a rivendicare il suo
spazio di sfogo. Vediamo ormai che masse di gente si riversano sulle piazze e
danno vita ad autentiche rivolte di popolo anche per motivi inizialmente da
poco. L’ultimo caso in Turchia, dove si è iniziato per difendere un parco e si
è finiti per difendere un modello di vita.
Lo stravolgimento della società
dai suoi caratteri tradizionali è materia importante e incandescente. La destra
non può riconoscere come suo né come con-suo un simile stravolgimento.
Berlusconi e Alfano, Letta e tutta la sua corte di destra e di sinistra sono
avvisati.
anziché "il riconoscimento agli omosessuali di tutti i diritti di cui godono i cittadini italiani, matrimonio e adozione di figli compresi" avrei detto "il riconoscimento agli omosessuali di tutti i diritti di cui godono i cittadini italiani eterosessuali" visto che (si spera) i cittadini italiani omosessuali sono già cittadini italiani
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