domenica 21 ottobre 2012

Monti, sempre meglio di Mussolini!



Con Monti e il suo governo tecnico c’è una dittatura vera e propria. Anzi, qualcosa di più di una dittatura, perché nasconde il suo vero volto dietro una maschera di perbenismo, di costituzionalismo, di correttezza politica. In buona sostanza Monti si è circondato di yes-man, i quali fanno quello che viene ordinato loro di fare. In un primo momento si è voluto far passare questa anomalia, come dettata da cause di forza maggiore. Stiamo fallendo. Finiremo come la Grecia. Fermiamoci un attimo, sospendiamo lo scontro politico, facciamoci bene i conti. Poi, invece, questo governo, non legittimato da un voto popolare e dunque non democratico, ha debordato dall’area economico-finanziaria per occuparsi di tutto, anche di settori che spettano a soluzioni politiche non tecniche, anzi congiunturalmente tecniche. Ora si sta rifacendo l’Italia, la si sta ristrutturando con la revisione dell’ordinamento amministrativo. Si vogliono accorpare regioni, si vogliono eliminare province. C’è una Costituzione della Repubblica, che sembra non esserci. Dove sono i magistrati che entravano nei saloni per l’inaugurazione dell’anno giudiziario con la Costituzione in mano, come tante guardie rosse sulla piazza di Tien An Men inneggianti col libretto rosso di Mao Tse Tung? Dove stanno? Neige d’antan! E dove le tante oche del Campidoglio delle sinistre girotondine e variamente starnazzanti per le piazze d’Italia in difesa della Costituzione? Neige d’antan! Il popolo italiano è stato espropriato della sua sovranità con l’inganno. Gli è stato detto: stai morendo, a che ti serve essere libero e sovrano se stai morendo? Rinuncia ai tuoi beni. E il popolo italiano, fesso-fesso, ci ha creduto e ha rinunciato. Ora sta per trovarsi col culo per terra, vivo, ma senza neppure la via per camminare.
***
A questo punto si ha il legittimo sospetto che dietro la presa di posizione di Napolitano nei confronti della Procura di Palermo non ci sia solo la questione delle intercettazioni della trattativa Stato-Mafia, ma ben altri timori. Napolitano potrebbe essere preoccupato che altre intercettazioni siano state fatte, magari relative a questo momento di emergenza democratica. Potrebbe essere stato intercettato in relazione alle sue scelte politiche, al suo nominare Monti prima senatore a vita e poi presidente del consiglio – disposizioni senza precedenti – al suo dettargli l’agenda, all’assicurargli ogni copertura e a farsi assicurare, a sua volta, la discrezione più assoluta. Sicché oggi, grazie ai moderni mezzi di comunicazione, che dovrebbero consentire agli osservatori e agli storici di sapere di più, non possiamo sapere né oggi né mai come effettivamente sono andate le cose. E’ probabile che nel groviglio di cavilli giuridici il Presidente della Repubblica riesca a dimostrare di aver ragione, che lui nell’esercizio delle sue funzioni non deve essere intercettato; ma da uomo democratico dovrebbe convincere il popolo italiano su quale differenza passa tra le sue prerogative e quelle di un sovrano assoluto e soprattutto se la sua “copertura” è un bene per la democrazia o è un male, se va in direzione della giustizia o in direzione della più cinica ragion di stato.
***
Appare sempre più questa nostra democrazia ridotta e guidata. Ridotta potrebbe pure passare, ma guidata no. Una democrazia guidata è una contraddizione in termini. Siamo fuori dalla propaganda e da tutti quei mezzi di persuasione occulta tipici di ogni governo, e quindi anche dei governi democratici; qui siamo in presenza di una continua menomazione della democrazia. Un governo, che non è espressione del popolo, sia pure mediata dal parlamento, non è un governo democratico. I parlamentari nominati dai partiti costituiscono una menomazione del voto, che è limitato ad una scelta fatta a monte. Poco conta, sul piano politico, che si voglia svecchiare la classe politica o che la si voglia rendere più equilibrata nella rappresentanza di genere. Conta che nomina di qua e nomina di là, al popolo resta ben poco da scegliere. La democrazia, così tosata, somiglia a quelle monete di oro o di argento che venivano tagliate ai bordi e ridotte nel loro valore reale. Il valore reale, ossia il metallo, era garanzia del valore nominale. In siffatte monete restava il valore nominale scritto, ma in quanto alla quantità di metallo prezioso di cui erano fatte, erano fortemente deprezzate con grave nocumento ai traffici e ai commerci. Ecco, una democrazia che impedisce a chi è stato già quindici anni in parlamento di ricandidarsi, che impone le quote rosa, non è più la democrazia originaria, ma una moneta ridotta e svilita, che, prima o poi, viene sostituita dal baratto. E’ ben strano che persone come Napolitano e Monti non si rendano conto di questa progressiva svalutazione della democrazia. Quel che viene definita corruzione è in qualche modo baratto.
***
Monti bacchetta i partiti per i rilievi fatti al Patto di stabilità (ex Finanziaria). Disponibile a ricevere ritocchi purché i saldi restino gli stessi. E’ la solita solfa, cambiamo tutto purché non si cambi il saldo. Che è come applicare la proprietà commutativa: cambiamo gli addendi tanto la somma non cambia. Ma Monti non capisce che per i politici la questione è politica. E se essi devono fare in qualche modo anche gli interessi della gente devono necessariamente intervenire sui conti. E’ inutile abbassare di un punto l’irpef se poi quel punto se lo mangia il punto di aumento dell’iva, se lo mangia et ultra il taglio delle detrazioni. Secondo lui, i politici che ci stanno a fare? Adesso non esageriamo, meritano la gogna finora per quello che hanno fatto, probabilmente fra poco solo per quello che sono. E saranno cazzi amari per loro, capiteranno come i nobili durante la rivoluzione francese, responsabili solo perché nobili. Ma finché ancora hanno un minimo di coscienza politica di rappresentanza di chi, fosse come fosse, li ha voluti dove stanno, devono dare un segnale di ruolo. Certo, la coperta è quella che è, e se la tiri su scopri i piedi, se la tiri giù scopri la testa. Ma, per Dio, tiriamola una volta tanto un tantino giù. I piedi non si sono mai influenzati per la testa, la testa per i piedi sì. In fondo si è sempre camminato coi piedi, lasciando alla testa di decidere la direzione.  
***
L’aspetto più grave della crisi politica che stiamo vivendo in Italia è che non si vede una prospettiva. Mentre per quella economica ogni tanto Monti dà i numeri, per quella politica tace, dice e non dice, afferma e smentisce. E’ stata creata una situazione senza possibilità di sviluppo. Nel centrosinistra si stanno autorottamando reciprocamente, stessa cosa a destra: si stanno azzerando. E’ incredibile. Lo storico Giuseppe Galasso sul “Corriere del Mezzogiorno” (21 ottobre) si consola pensando che “Per fortuna non vi sono in giro dei Mussolini o degli Hitler, che possano fare la festa al regime di libertà e al nostro status europeo. Molti temono che ciò accada. Ma noi non lo crediamo”. Ne è convinto l’autorevole storico? Caso mai qualche Mussolini o Hitler c’è e nessuno lo vede senza mascella o baffetto? Galasso avrebbe mancato di rispetto a Napolitano e a Monti se avesse detto che dopo tutto Napolitano e Monti sono sempre meglio di Mussolini e Hitler. Ma Galasso non lo direbbe mai. Galasso, come diceva Marc’Antonio di Bruto nel Giulio Cesare di Shakespeare, è per la democrazia di questo paese, un uomo d’onore. E non è il solo. Questa forse è la vera fortuna. 

Nessun commento:

Posta un commento