domenica 7 ottobre 2012

Monti, Berlusconi e l'asse italo-tedesco



Ormai siamo abituati: un giorno a scirocco ed un altro a tramontana. Monti, che aveva dato la sua disponibilità ad un Monti bis senza il passaggio elettorale – non si capisce poi come possibile senza violare la Costituzione – due giorni dopo si è smentito. Ha detto: tra qualche mese il governo tornerà ai politici. Ma nel frattempo c’erano stati i pronunciamenti dei suoi sostenitori, tra cui Casini e Cordero di Montezemolo. Dichiarazioni, di questi due, di enorme gravità. Come si può dire “Monti in servizio permanente effettivo”, come ha fatto Casini, o Monti bis prima ancora di votare, come ha fatto Cordero di Montezemolo e tutta la filiera e la finiera? Così si uccide la democrazia. Ricordo che lo stesso Benedetto Croce, in un suo libro, poi “nascosto”, “La filosofia della pratica” del 1905, aveva attaccato in maniera forte e pesante la democrazia liberale. E non fu il solo. C’era un movimento antidemocratico, variamente definibile e definito, agli inizi del Novecento, che solo per gli ingenui e gli ignoranti dei nostri giorni non doveva finire per travolgere la democrazia. Che poi l’abbia travolta il fascismo piuttosto che il comunismo non è imputabile se non alla realtà delle cose, che non chiede mai il permesso a nessuno di imporsi e determinare. Oggi, proprio quelli che dovrebbero difendere strenuamente la democrazia, la stanno affossando. Monti in quest’opera di becchinaggio gioca su tavoli diversi, ora su quello del rispetto formale, alla Cincinnato, con la restituzione della “dittatura”, ora su quello della scriteriata avventura: “Napolitano me l’ha data e guai a chi me la tocca!”.
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Monti ha detto che è grazie alla durezza della Germania se noi abbiamo fatto i sacrifici che abbiamo fatto. Bel modo di dire! Cosicché noi abbiamo bisogno se non proprio della frusta quanto meno di sentire lo schiocco? Francamente questo signore sconcerta. Non che dica delle falsità, anzi; il fatto è che un Presidente del Consiglio non può parlare come parla lui. La Germania, che a lui è sì cara come sa chi per lei libertà rifiuta, potrebbe prenderlo in parola e da questo momento in poi farci un concerto di sibili con qualche toccatina sulle orecchie. Avrebbe dovuto dire, interprete del popolo italiano: cari italiani, col vostro sacrificio, abbiamo dimostrato di saper fare le cose come si deve. La Germania avrebbe capito quel che doveva capire. Invece, ancora una volta, si è fatto interprete dei sentimenti altrui e freudianamente svelare quello che è veramente il suo “mandante causa”: l’Europa dei poteri forti, delle banche, dei mercati e del loro massimo beneficiario che è la Germania.
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Certo, che il danno fatto dagli scandali della politica in Italia sono enormi al cospetto delle altre nazioni! Finalmente lo ha detto pure lui, il Monti dell’antipolitica. A chi conviene infatti che si faccia tanto rumore per nulla? C’è, in questo paese, una nuova campagna di Mani Pulite, solo che a condurla non sono più i magistrati ma la Guardia di Finanza, che obbedisce agli ordini del governo. Tutto deve andare nella stessa direzione. Verso una conferma di Monti a furor di popolo, infuriato per quanto sta accadendo. Siamo capaci in questo Paese di utilizzare tutto, financo gli scandali, le ruberie, la corruzione, per indirizzare l’elettorato verso la direzione che vogliamo. La Rai è in servizio permanente effettivo al servizio di questo piano, nel mostrarci i volti della corruzione e dell’arroganza, dei falsi ciechi e dei falsi invalidi, degli evasori fiscali. Siccome il popolo non sa fare distinzione, ecco che per lui tutti i politici sono gli stessi, come dire che tutti i gatti al buio sono bigi. Di questo passo la politica, per recuperare il suo ruolo, ha bisogno di anni, salvo che non trovi qualche scorciatoia.
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Adornato ha scritto un libro. Beh, e qual è la novità? La novità è che non c’è alcuna novità. Adornato è da anni che è una delle espressioni del nomadismo politico, dalla sinistra spaccamondo all’Udc di Casini incollacocci per l’approdo editoriale di questo suo “Sos Italia”. La tesi è che il montismo non dovrebbe essere una parentesi, ma dovrebbe essere la norma, la regola base della vita politica. Ecco un altro che la democrazia, di cui per decenni si è riempito la bocca, si riduce ad un tecnocrate che prende ordini dai sinedri internazionali per garantire il pareggio di bilancio sulla pelle dei cittadini, occupati, disoccupati, esodati, oppressi e vessati. Ecco un altro che scambia una campagna di antipolitica, mirata a trasformare una contingenza transitoria in una condizione permanente,  come le inchieste e gli arresti di politici, per una autentica campagna moralizzatrice. Adornato – ma adornato di che? Non sempre il nomen è omen – fa in tempo per altri approdi. L’unica regola che dovrebbe vigere in questo Paese è che i ladri, politici o meno, dovrebbero essere sempre messi in galera, ma non dieci, vent’anni dopo, subito! Perché si aspetta tanto per accorgersi dei Belsito, dei Lusi, dei Fiorito? Stroncati sul nascere, i ladri neppure avrebbero l’opportunità mediatica di una notizia in ventesima pagina o in coda a qualche notiziario d’emittente locale.
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L’Italia dei guru. Ognuno va in giro a fare la sua brava lectio magistralis. Oggi chiamano così qualche sgangherato intervento, tipo venditore di pentole. De Benedetti ne ha tenuta una agli studenti del Collegio di Milano, per l’inaugurazione dell’anno accademico. Ha concionato su tutto e su tutti. E dulcis in fundo anche sull’uomo del momento, su Monti, che, dovrebbe, secondo l’illuminato pensiero dell’ex presidente della Olivetti, continuare in un Monti bis, se non altro per aver risarcito gli italiani del danno procurato dal bunga bunga berlusconiano. Al termine della sua lectio ha raccontato che la Merkel, secondo quanto gli ha riferito l’ex ambasciatore tedesco in Italia, avrebbe difficoltà ad incontrare Mario Monti perché non lo capisce quando le pone problemi economici. Sarà vero? Lui dice di sì, perché lui non racconta barzellette, come il suo nemico Berlusconi, ma aneddoti. Ma io penso che se qualcuno spiega alla Merkel, probabilmente risentita con Berlusconi per gli apprezzamenti fatti sul suo lato B, che avere culo in Italia significa una cosa ben diversa da quella che lei ha capito, la buona Angela chiamerà subito Silvio e l’asse italo-tedesco è ricomposto.

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