martedì 24 marzo 2020

I giorni del Coronavirus



Venerdì, 13 marzo. Un altro duro colpo all’Italia, da una francese. Christine Lagarde, Presidente della Banca Centrale Europea, carica già ricoperta da Mario Draghi, in una conferenza stampa tenuta ieri, ha detto testualmente: “Noi non siamo qui per chiudere gli spread”. Un colpo alle borse che crollavano e all’Italia, che nel volgere di poco tempo si vedeva salire lo spread. Qui non è più la pizza di Canale + ma un’autentica sberla. E’ intervenuto perfino il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella per una garbata ma efficace protesta. La Lagarde si è poi in qualche modo corretta, ma la frittata l’aveva fatta. Una gaffe? Se è stata una gaffe, allora, ha detto Massimo Giannini, direttore di Radio Capital, dovrebbe essere mandata a casa.

Un altro calciatore, Gabbiadini della Sampdoria, è positivo al coronavirus. Sicuramente ce ne saranno altri nei prossimi giorni. Sul fronte coronavirus niente di nuovo, solo qualche bizzarria, come succede in queste circostanze. Ho l’impressione che a parte la chiusura dei bar e qualche mascherina in giro il resto scorra come prima. C’è meno gente in circolazione, questo sì, ma in buona sostanza non è cambiato molto, perfino i venditori ambulanti di frutta e verdura girano per il paese come sempre.

Il mio contadino, che di tanto in tanto chiamo per diserbare e fresare il giardino, non è voluto venire per paura del contagio. Gli ho detto che le attività agricole non sono vietate e non ci sono rischi, che, anzi, l’aria di campagna fa bene. Non c’è stato niente da fare.

Che sia bene rimanere a casa lo prova il fatto che eviti di essere insolentito da un vigile urbano, il quale dalla sua macchina e col suo altoparlante minaccia le persone a non fare assembramenti e ad andarsene a casa: “ora ve lo diciamo con le buone, poi passeremo ad applicare la legge”. Ma tu guarda il milite! Eravamo in due davanti all’edicola, dove ero andato a fare delle fotocopie. A lui sembrava un assembramento. Ce lo immaginiamo il ritorno del fascismo in Italia? Penso a quel vigile, pardon, a quel milite volontario per la sicurezza nazionale!

Bisogna dare atto, però, che dopo i due decreti governativi ci sono più forze dell’ordine sul territorio. E questo è un bene, salvo a non eccedere in comportamenti inurbani arroganti e aggressivi, come il su menzionato vigile milite ecc. ecc..

Ai balconi del palazzo ex Corina, ora di Francesco Damiano, capo dell’opposizione in Consiglio Comunale, in Piazza Castello, hanno steso un enorme striscione con su scritto “ANDRÁ TUTTO BENE”. Di fronte c’è il Palazzo Ducale con sul balcone la Quaremma del Sindaco Raffaele Stasi.  Due palazzi destinati a “fronteggiarsi”. Il palazzo ex Corina era di Filippo Lopez y Royo, il quale era sindaco di Taurisano ed era in lotta coi fratelli che abitavano di fronte nel Palazzo Ducale di famiglia.

Anche davanti ad alcune case ci sono piccoli cartelli con l’arcobaleno e la scritta “andrà tutto bene”. Non c’è che sperarlo!  Dappertutto sventolano tricolori.

Sera. In uno speciale “Chi l’ha visto” su Rai Tre sono state ricordate quattro – chiamiamole così – stravaganze di “stagione”. La prima è del premier britannico Boris Johnson, il quale ha ammonito i suoi concittadini a prepararsi a perdere prematuramente i loro cari. Ma tu guarda se un capo del governo si può rivolgere ai suoi connazionali con simili termini! Chi crede di essere, Churchill che prometteva lacrime e sangue pur di vincere Hitler? La seconda è la sparata di Vittorio Sgarbi, che ha detto che il coronavirus è una bufala, nient’altro che un’influenza come tante altre e ha chiamato teste di cazzo e capre quelli che insistono a spaventare la gente. La terza è dell’emittente francese Canal + sulla pizza al coronavirus, vomitevole manifestazione di volgarissima gallica antitalianità. La quarta, la manifestazione francese di Landerneau, con 3500 persone vestite da puffi che sfottevano e irridevano il coronavirus.
Queste quattro stravaganze offrono tutte qualche motivo di riflessione. La prima, quella di Johnson nasce dal fatto che si prevede che il coronavirus colpirà, come diceva l’altro giorno la Merkel, il 60 % della popolazione. Se tanto accade, lasciamo che accada – dice Johnson – si svilupperà nella popolazione l’ “immunità di gregge”. Che cos’è? “L’immunità di gregge è il meccanismo per cui, quando la maggior parte di una popolazione è immune nei confronti di un’infezione perché l’ha contratta o è stata vaccinata, l’agente patogeno non trova più soggetti da infettare rendendo protetti per via indiretta anche i pochi ancora a rischio”. Insomma, chi cojo cojo.
Sgarbi, come al solito, ha assunto una posizione che ora è soltanto sua ma che fino a ieri, precisiamo quando era la sola Cina ad avere a che fare col coronavirus, era ampiamente condivisa in Italia. Dopotutto i decessi finora in Italia non hanno raggiunto cifre preoccupanti, ogni anno muoiono molte persone di influenza o di polmonite, comunque di patologie di questo genere. Tranne a Bergamo, dove il coronavirus gareggia con l’Atalanta, la sua squadra di calcio, a chi più fa faville di…risultati.
La terza rimanda alla solita grandeur francese, che quando può unisce l’utile al dilettevole. La sua trovata della pizza è un chiaro attacco all’economia italiana, da sempre concorrente della francese. La trovata dei puffi, invece, sembra più sgarbiana, o forse un tentativo di esorcizzare la paura. Comunque sia, simili evenienze continuano a tenere nel dubbio e nell’incertezza tanta popolazione.
Io dico, semplicemente, che la decisione di lombardizzare tutto il Paese da parte del governo è nata dal ritorno in massa nel Sud di tanti nostri conterranei spaventati da quanto accadeva nel Nord. E, allora, avrà pensato Conte, se tanti possibili infetti dal Nord se ne vanno al Sud, il Sud diventa come il Nord. Più verosimilmente avrà tentato di frenare le fughe. 

E’ la paura che spesso ti fa cantare: canta che ti passa! I telegiornali ci mostrano scene di patriottismo incredibili. Dai balconi nelle grandi città suonano e cantano: l’Inno di Mameli, O bella ciao, Vincerò della Turandot, ma anche Azzurro e Il cielo è sempre più blu. Ma sembrano più voler esorcizzare il male della spettralità in cui oggi versano città e paesi in Italia che fare fede di ottimismo. Così come, per scongiurare l’aggravarsi dell’epidemia, l’Arcivescovo di Milano, Mons. Mario Delpini, è salito sul tetto del Duomo e ai piedi della Madonnina l’ha implorata a salvare Milano. Anche a Napoli si è invocato San Gennaro. Evviva il medioevo!

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