domenica 3 settembre 2017

Immigrazione: meriti e vanti


Il Ministro Minniti non ha retto alla tentazione di presentarsi al suo popolo come il salvatore della patria democratica e ha detto che sì, il suo modo di affrontare il problema degli immigrati appare un po’ deciso, ma che è stato costretto a tanto perché era in pericolo la tenuta democratica e sociale del paese. Come dire? A mali estremi, estremi rimedi. Non è stato dello stesso parere il suo collega in governo, il Ministro di Giustizia Orlando, il quale ha detto che non c’era nessun reale pericolo per la democrazia e che è sbagliato associare l’immigrazione alla sicurezza del paese. Ha ragione l’uno? Ha ragione l’altro? Ognuno ha colto un aspetto della politica: l’uno quello del fare, l’altro del sembrare.
Sta di fatto che se metodo fascista è stato quello di Minniti, come argutamente ha detto il comico Crozza, vuol dire che il fascismo si pone ancora come un buon rimedio contro il disordine e il rischio di cadere nel caos e nella paura. Il che dovrebbe far riflettere più di un santone democratico. Il fascismo, cosa buona è? Allora non dobbiamo lasciarlo tutto ai fascisti.
C’è solo da recriminare perché per tanto tempo si è detto che per frenare i flussi migratori non c’era nulla da fare, che non si poteva che accogliere quanti ne arrivavano nei nostri porti. Vorrei vedere che cosa hanno da dire ora tutti quei sapientoni e democraticoni che provocatoriamente chiedevano nel corso dei dibattiti televisivi ai loro interlocutori di destra che cosa avrebbero voluto fare al posto loro, per poi, evidentemente, gettargli in faccia il loro fascismo.
Le elezioni si avvicinano e come sempre è accaduto in Italia chi più può più s’impossessa dei cavalli di battaglia degli avversari. Non si poteva lasciare la questione dei migranti, con tutti i loro portati di insicurezza, prepotenze, violenze, stupri, sporcizie urbane varie, alla destra. Hanno ragione quelli che criticano Minniti. Lui ha fatto con i migranti una politica di destra.
A sua difesa non c’è tanto la ventilata reazione del paese, che, come tutte le cose ipotizzate, era pure probabile che ci fosse, ma la concreta presa d’atto che molti sindaci, non solo di destra, ma perfino di sinistra, si erano rifiutati di accogliere nei loro comuni gli immigrati che i prefetti inviavano. Di fronte a tanti rifiuti c’era poco da fare. Nella prima metà di luglio i flussi erano diventati piene, straripamenti, allagamenti, mentre da qualche tempo la magistratura siciliana aveva puntato l’attenzione su alcune Ong, che erano in collusione con gli scafisti.
Anche qui, a proposito delle Ong, perché la Boldrini, perché Grasso, perché tanti, piccoli e grandi personaggi dell’establishment, che tanto s’indignarono nei giorni dell’accusa alle Ong, non hanno detto più nulla, non hanno chiesto scusa ai magistrati siciliani in presenza di comprovate compromissioni di alcune Ong con gli scafisti?
L’antifascismo – si sa – in Italia è un mestiere; e se uno sa fare solo quello, non gli si può chiedere di fare altro. Perciò la Boldrini e Grasso continuino pure ad esercitare il loro mestiere; provvederà la realtà delle cose a dare le giuste risposte.
Questa realtà non dice affatto che per risolvere certi problemi occorre il fascismo. Siamo seri! Minniti si è mosso con decisione usando la legge e la sensibilità democratica. Ha detto: primo, il problema va affrontato in Libia e dunque facciamo gli opportuni accordi con le autorità libiche perché i migranti non lascino quel paese; le Ong non possono operare fuori da qualsiasi legge e dunque mettiamo un po’ d’ordine nelle pratiche di salvataggio e di trasporto degli immigrati; terzo, recuperiamo la collaborazione e la fiducia con i partner europei. Non mi pare affatto che tutto questo sia fascismo, salvo che per fascismo non si voglia intendere qualsiasi provvedimento finalizzato alla soluzione di un problema.
E’ vero, nessuno è uscito dal suo guscio per riconoscere che, contrariamente a quanto pensava, qualcosa si poteva fare e che qualcosa di importante era stato fatto. Ma gli stessi hanno incominciato ad accusare di fascismo un loro ministro e a sostenere che il problema immigrati non è stato risolto, è stato solo confinato in Libia, sottratto alla nostra vista. In Libia, dove gli immigrati sono trattenuti in condizioni disumane, tali che dovrebbero far vergognare chi in qualche modo è colpevole della situazione, ossia noi italiani, che, con gli accordi e con la legge, siamo riusciti a contenere il fenomeno. A sentire i Cacciari e i Manconi, che non sono mai propositivi, siamo responsabili di tutti i mali di cui soffrono i migranti.

Intanto il Pd di Minniti porta in saccoccia elettorale un successo che avrà il suo peso. Se poi è vera gloria lo si vedrà. Gli immigrati continuano ad arrivare in Italia, per ora di meno rispetto alla fiumana della prima metà di luglio. Ma per ora! Mettiamo pure in conto che la campagna elettorale, già in corso per la Sicilia, finirà con le politiche del 2018. Allora vedremo che cosa accadrà. C’è chi dice che il problema migranti durerà ancora per molti anni. Il fascismo o meglio lo pseudofascismo come mezzo per risolvere i problemi si può sempre rispolverarlo come si rispolverano gli strumenti di stagione.   

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