mercoledì 23 aprile 2014

Dal "ghe pensi mi" del Cavaliere al "qui comando io" del paggio Renzi


Renzi potrà risolvere tutti i problemi italiani e, a sentire lui, anche quelli europei e probabilmente del restante universo. Se accadesse ne saremmo tutti lieti. Ciò non toglie che resta un venditore di chiacchiere, un inventore di trovate, un arrogante contradaiolo fiorentino. Ne spara una al secondo: la sinistra che non si rinnova diventa destra. Contro i burocrati useremo le ruspe.
Una delle sue ultime trovate è la candidatura di cinque donne a guidare le cinque liste alle Europee. La par condicio ormai è roba da rottamati: di Bersani, di Cuperlo, di Civati, di D’Alema. Renzi ha ribaltato tutto: niente uomini. Non servono. Le donne vanno meglio. E poi, non hanno fatto gli uomini quello che hanno voluto e stravoluto per millenni? Ora basta, ora tocca alle donne fare quello che vogliono e che stravogliono; della serie renziana “un po’ per uno”: ieri toccava a te, oggi tocca a me, ieri soffrivano i poveri oggi tocca ai ricchi; ieri soffrivano i lavoratori ora tocca alle banche; ieri soffrivano gli elettori ora devono soffrire gli eletti, col motto aggiornato: heri mihi, hodie tibi. Ah! ah! ah!
Ma le donne, che non smettono mai di essere…donne, hanno già capito che l’abbraccio di Renzi è quanto di più antifemminista si possa escogitare. Esse infatti sanno di essere strumentalizzate. Si spera che almeno continuino ad essere donne e di fare quello che è nella loro natura: tradire.
L’operazione Renzi ha in sé un micidiale virus maschilista: voi donne non valete un cazzo finché non viene un maschio e vi mette dove vuole lui, non già per fare un favore a voi, ma per affermare se stesso. C’è in Renzi un latente complesso di maschilismo. Fosse islamista nell’harem lui non permetterebbe di entrare neppure ad un eunuco; e scaccerebbe perfino i gatti maschi. Non si sa mai!
Chiacchiere a parte – ormai si fa anche analisi politica con le chiacchiere – Renzi si rivela sempre più un clone di Berlusconi; come il Cavaliere di Arcore anche lui non vuole gente che gli faccia ombra o che in prospettiva possa proporsi in alternativa. Berlusconi ogni tanto ne trovava uno, l’ultimo è quel Toti, che davvero non si capisce che mestiere faccia. Così Renzi. Guardate chi gli sta attorno, nessuno! Si è circondato di nullità. Si può dire che anche le nullità crescono, Alfano docet; ma Renzi è uno che non si pone troppe domande sul futuro. Chi vuol esser lieto sia – diceva un suo vecchio di qualche secolo fa suo concittadino – del doman non v’è certezza. Canto carnacialesco! Sissignori, perché oggi in Italia c’è qualcosa di diverso della sfilata di Bacco ed Arianna di Lorenzo il Magnifico?
Il quadro è completo. Grillo infuria. Ormai cavalca perfino il secessionismo veneto. E’ difficile capire che cosa Grillo preveda per il dopo disastro della più grave destabilizzazione del Paese. Se dovesse vincere il Movimento 5 Stelle, che cosa potrebbe accadere? Forse niente, perché si tratta di Europee; ma forse tutto, perché comunque sarebbe un risultato politico devastante: l’Italia affidata ad un comico che non riesce più a distinguere la scena dalla realtà e si diverte un mondo sapendosi ripreso dalla televisione perfino quando finge di nascondersi.
L’aspetto più inquietante è che il mondo politico è annichilito. Intorno a Renzi nel primo cerchio consenso assoluto dei suoi; nel secondo cerchio timide prese di posizione della cosiddetta sinistra del Pd; nel terzo cerchio si agitano senza direzione e senza prospettive i “dannati” di quello che fu il centrodestra, vecchio e nuovo; nel quarto cerchio gli intellettuali e i giornalisti fanno finta di niente; nel quinto istituzioni importanti con le bocche cucite.
Si fa strada la persuasione che alla fine uno come Renzi, smargiasso e maleducato, irresponsabile e venditore di fumo, è utile alla causa, è l’uomo al posto giusto nel momento giusto. Chi si sarebbe mai sognato di mettere sotto pressa come una volta si faceva con la pasta delle olive per trarne l’olio, l’intero mondo politico ed economico dell’Italia? Renzi lo ha fatto. I miliardi per colmare la spesa della riduzione dell’Irpef a dieci milioni di italiani con reddito inferiore ai mille e cinquecento euro (i famosi 80 euro in più in busta paga) li ha trovati spremendo qua e là, violando quelli che sono stati sempre considerati diritti acquisiti inattingibili. E guai a chi si lamenta! I manager minacciano di lasciare l’Italia? Prego – dice Renzi – togliete pure il disturbo. Le banche si lamentano per i prelievi ordinati dal governo? Zitti – intima Renzi – pensate a quanto vi è stato regalato in passato. E così, di mano in mano, per ogni fava prende due piccioni: uno è quello di fare quello che intendeva fare e l’altro il consenso popolare, giacché il popolo è sempre entusiasta quando trova un giustiziere dei ricchi, dei pescicani, dei grandi burocrati, di quelli che nell’immaginario popolare succhiano il sangue alla povera gente.
Senonché in Italia, paese dove i Cola di Rienzo, i Savonarola e i Masaniello sono di casa, i tipi alla Renzi prima o poi finiscono come l’abbacchio al forno (Trilussa per Giordano Bruno) perché si scontrano coi poteri forti, non cosiddetti forti ma forti davvero; e a quel punto il popolo, fino a quel momento osannante, si trasforma in giustiziere del capopopolo caduto in disgrazia.

Da simili situazioni il nostro Paese esce male, con la rafforzata immagine di paese di avventurieri, di improvvisatori, di stravaganti. I commenti di alcuni uomini politici europei, all’indomani delle votazioni del 2013, furono che in Italia avevano vinto un pregiudicato (Berlusconi) e un comico (Grillo). Facciamo un’ipotesi neppure tanto remota: se dovesse vincere Grillo, con quali prospettive lo mandiamo a rappresentarci in Europa, dalla Merkel, da Cameron, da Hollande? E con quali reazioni da parte dei capi di Stato e di governo europei e mondiali? Già ne abbiamo subite tante con Berlusconi; già fatichiamo a vedere Renzi spupazzare negli incontri internazionali. Con Grillo, che accadrebbe?  Riderebbero, e come sempre a danno dell’Italia.         

Nessun commento:

Posta un commento