domenica 7 febbraio 2010

L'Italia dei convertiti e degli invertiti

Mi perdonino i lettori la volgarità, ma una volta per dire che uno si comportava in maniera difforme dalle leggi naturali o convenzionali, si diceva che “pisciava a mancino”. Riferimento alla patta dei pantaloni che si apre a dritta, ossia a destra. Metafora per indicare invertiti, fraudolenti e imbroglioni. A quando la proposta di aprire a sinistra la patta dei pantaloni?
Per ora fioccano altre aperture. L’ultima è del Ministro della Difesa Ignazio La Russa, ex fascista, ex missino, ex aennino, convinto assertore oggi del Popolo delle Libertà: aprire le porte dell’esercito ai gay, una volta detti sbrigativamente invertiti. La sua apertura – una volta “il Borghese” ci sguazzava con certi lemmi – segue le tante altre del suo ex capo Gianfranco Fini, che di aperture ne ha fatte che ne ha fatte. Oggi Fini è sempre più assimilabile al Minotauro nel labirinto di Cnosso, entra ed esce dalle tante aperture e giravolte che i più autorevoli rappresentanti del centrosinistra, mentre sono costretti ad approvarlo in certe sue passeggiate, per non perdere i consensi dei loro tradizionali adepti, sono altrettanto costretti a dire che comunque Fini è di destra. E’ questione di bottega!
I tempi cambiano e gli uomini pure; così le metafore. D’accordo! Ma come mai cambiano sempre gli stessi, i fascisti, quelli di destra, mentre non cambiano affatto i comunisti, quelli di sinistra? Mai sentito un ex comunista dire che Togliatti era il peggiore, no, “migliore” lo consideravano e “migliore” lo considerano. Non così per Mussolini e purtroppo neppure più per Almirante. Ogni giorno i loro ex sostenitori se ne inventano una per screditarli. Mai visto e sentito uno di sinistra cambiare idea sul divorzio, sull’aborto, sulla droga, sull’immigrazione. Mentre su queste problematiche i fascisti hanno fatto inversioni ad u, benché si limitino a sparare a zero su chi oggi non la pensa come loro e mai su sé stessi quando erano di tutt’altro avviso. “Chiamate stronzi – ha detto Fini ad alcuni bambini di colore – chi vi dice che siete diversi per il colore della pelle”. Giusto, ma perché non considerare stronzi Fini e camerati quando la pensavano esattamente così?
Alla prima obiezione, ne segue un’altra: le continue aperture e conversioni non sono una dimostrazione che i fascisti o quelli di destra sono dei “ritardati mentali” se scoprono solo ora certe verità, certe sensibilità mentre le combattevano aspramente fino a pochi anni fa?
I più presi di mira dagli ex fascisti erano proprio gli invertiti ossia gli omosessuali, nei confronti dei quali c’era proprio un’avversione totale, qualcosa che attingeva il profondo dell’essere umano, qualcosa che faceva schifo, qualcosa che non si riusciva proprio a nascondere. Non era una questione di pelle, ma di nervi, di sangue, di ossa. L’invertito era la mela marcia che, posta fra le mele sane, le avrebbe sicuramente guastate. Figurarsi a farli entrare nell’esercito!
Evidentemente si sbagliava prima e si sbaglia oggi. Le sensibilità restano, ma cambiano i comportamenti. Chi ha sensibilità umanitarie, egualitarie, libertarie va prima di tutto rispettato e poi caso mai combattuto da chi ha, per esempio, altre sensibilità altrettanto rispettabili, meno legate all’individuo e più allo Stato, alla Nazione, alla Società. L’alternarsi democratico ai vertici del potere finisce per garantire ora le une ed ora le altre, a seconda delle esigenze al momento più avvertite. Pretendere di possedere le une e le altre insieme è una frode politica pericolosa che mina alla base gli stessi principi democratici.
Ora, di fronte all’imperialismo delle idee da parte della destra che prosciuga ai suoi avversari spazi politici come Roma prosciugava gli spazi a lei circostanti in un progressivo e inarrestabile processo di romanizzazione dell’Italia e del mondo allora conosciuto e raggiungibile, un minimo di dubbio bisogna averlo. Ma più che sospettare false conversioni, che sarebbe anche arbitrario e non sostenibile, conviene stare nei margini di una valutazione politica.
Che Fini o La Russa siano intimamente convinti delle loro conquiste o veramente pentiti dei loro trascorsi può anche non interessare il comune cittadino, semmai il prete che li confessa. Quel che interessa, invece, è che nel momento in cui le cose che dovrebbero pensare e fare quelli di sinistra le pensano e le fanno quelli di destra, delle due l’una: o ingannano quelli di destra o quelli di sinistra non hanno più ragione di esistere. La destra al potere ha scoperto – e forse questa è la sola scoperta sulla quale non ci sono dubbi di autenticità – che il potere può fare a meno di idee, di sensibilità, di verità, perché tutto ciò che si pensa e che si dice tiene in moto il potere. E’ la politica del truogolo pieno e del maiale affamato.
Che le cose stiano così lo prova il fatto che gli ex fascisti, che tanto si battevano contro i ladri di regime, contro gli arricchimenti di Stato, contro le ingiustizie del potere, contro chi minava l’unità d’Italia e offendeva la nazione, oggi sono indissolubilmente legati proprio ai campioni del profitto e della disunità d’Italia. E’ questa la più clamorosa conversione, anzi la mamma di tutte le conversioni, per usare un’immagine di quel poveraccio di Saddam Hussein. Personaggio nei confronti del quale i fascisti d’antan nutrivano non poca simpatia.
[ ]

Nessun commento:

Posta un commento