domenica 14 febbraio 2010

Io Sud, un anno dopo

Bari, 14 febbraio. Un anno dopo la nascita del Movimento “Io Sud” di Adriana Poli Bortone. Allo “Sheraton Nicolaus” è aria di festa. Si festeggia il primo compleanno, con tanto di torta ed una candelina. L’organizzatore è il prof. Umberto Salinas, docente di Demografia e statistica aziendale all’Università di Bari, coordinatore del programma del movimento per le Regionali del 28-29 marzo. Protagonisti la Senatrice Adriana Poli Bortone, candidata alla Presidenza della Regione per “Io Sud – Udc – Mpa”, gli altri candidati, il Coordinatore regionale di “Io Sud” Rosario Polizzi e i rappresentanti della Basilicata, della Campania, della Calabria. Gli invitati, in tanti da riempire l’enorme sala congressi dell’Hotel, sono i sostenitori del Movimento provenienti da tutta la Puglia, elettori e simpatizzanti dell’Udc e di altri movimenti territoriali.
Stessa data – San Valentino – stesso ambiente entusiasta e festoso; ma è decisamente diverso rispetto all’anno scorso quanto a compostezza. Pur in un clima di festa e di spettacolo con la comicità di Antonio Stornaiolo e i componenti della “Rimbamband”, straordinari interpreti di canzoni classiche contaminate da inserti comici, magnificamente interpretati dal gruppo che in queste settimane è di scena a “La Sette” nello spettacolo “Barbareschi Shok”, non ci sono striscioni e urla da stadio, che caratterizzarono invece la manifestazione di esordio. Meno rabbia, ma tanta consapevolezza in più del ruolo che il Movimento ha in questo frangente, della delicatezza anche del momento. “Io Sud” è cresciuto, ha alle spalle la prova delle “Provinciali 2009” con un successo notevole (ben 120.000 voti); invece di sgonfiarsi, come si auguravano i suoi avversari, ha la tenuta di un vero partito, ha allargato le alleanze, ha un programma politico di assoluta competitività e soprattutto una leader che se la può giocare da pari a pari con gli altri candidati, che scherza, ride, è ottimista e si esibisce alla pianola, mandando in visibilio la folla che l’ha seguita fin qui.
Ma è anche vero che la prova del 28-29 marzo è decisiva non solo e non tanto per i risultati della competizione in sé, ma per le prospettive. Si vuol dimostrare anche che non sono operazioni elettorali e basta, episodiche e di corto respiro. Il Movimento è ambizioso, intende dare le risposte ai problemi del Sud che i governi finora non hanno dato.
“Non è vero – ha detto la Poli – che per un posto di sottosegretario avrei lasciato il Movimento. Figurarsi, dopo che ero già stata ministro”. E, pur nel rispetto dei suoi concorrenti, nei confronti dei quali ha parole di stima personale, chiede agli elettori pugliesi di votare direttamente per il candidato presidente, senza porsi altri problemi, di voto utile o di voto disgiunto, di meccanismi e calcoli. La partita si gioca fra i quattro candidati. Il resto è secondario. “Gli elettori votino il candidato presidente – dice – sarà il vincitore a portarsi dietro la maggioranza dei consiglieri”. Scherza: “Quest’anno ci sono pure io, ed io so pure suonare”.
Prima il Prof. Salinas e poi il Coordinatore Polizzi hanno spiegato le ragioni di questo nuovo impegno. Non c’è recriminazione alcuna in nessuno, nessuna rabbia, nessun tono di battaglia, nessun risentimento, ma ragionamento sulle cose fatte e su quelle da fare. Nucleare, certo! Sanità certo! Ma – dice la Poli – questi due argomenti non devono essere il tormentone della campagna elettorale. La Puglia si è già espressa 25 anni fa contro il nucleare e noi – aggiunge – c’eravamo a condurre la nostra battaglia all’Avetrana; della sanità dico il peggio che si può dire, ma parliamo anche di altre importanti cose, come il lavoro, la famiglia, l’università”.
Ancora una volta la Senatrice ha dimostrato di essere una leader matura ed equilibrata, attenta alle parole e capace di lanciare messaggi di benevolenza a tutti. Quando la band ha attaccato per scherzo “Meno male che Silvio c’è” lei non ha fatto una grinza, si è messa a ridere, ha applaudito ed aggiunto: “Berlusconi è una cosa, gli altri sono un’altra”.
L’impressione che si è avuta è che finalmente qualcosa di nuovo c’è nel panorama politico del centrodestra meridionale; qualcosa che non ha niente a che fare con lo spirito nostalgico-revanscista dei tempi passati, ma neppure col mondo dell’attuale centrodestra, sempre più preda di nuovi boiardi e di profittatori che agiscono nelle retrovie del potere, ma soprattutto niente a che fare, neppure a livello di intese separate con la Lega Nord.
La Poli – in questo in linea con l’Udc di Casini – ha rivendicato la giustezza di mettere fine ad un bipartitismo che finora ha avuto un corso forzoso, come una moneta debole.
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