sabato 23 novembre 2024
Ma esiste ancora il Pd?
Una delle più celebri ballate di François Villon chiude le strofe col refrain: ou sont les neiges d’antan? (dove sono le nevi dell’altro anno?).
C’era in Italia una volta un partito che si chiamava Pd (Partito democratico). C’è ancora, ma quanto è lontano dalla sintesi Dc-Pci, quale era agli inizi! Di fronte alla crisi che lo attanagliava di dirigenza e di voti decise qualche anno fa di riordinarsi per ripartire. Elesse un suo nuovo segretario, che fu Stefano Bonaccini, un uomo di ceppo, voglio dire solido, bravo presidente della Regione Emilia Romagna, un politico che sembrava cadere a fagiuolo per un partito un po’ allo sbando dopo molte strenzate.
Ma quando nelle cose entra il verme del male non c’è verso. Il verme fu il marketing. Il Pd volle ri-contarsi con una nuova elezione del segretario, andando a chiedere il voto non solo agli iscritti questa volta ma a tutti gli “aderenti” ad un supposto altro Pd diluito nella società. Questa volta venne eletta una segretaria, la Elly Schlein, il cui nome molti italiani, benché istruiti, neppure sanno pronunciare correttamente: benestante, omosessuale, poliglotta, multipassaporto, ebrea. Erano i tempi di Giorgia Meloni, che, a destra, faceva mirabilia; era necessario che a sinistra si rispondesse di conseguenza. S’ode a destra uno squillo di tromba, dice il Manzoni nel primo coro del Carmagnola, a sinistra s’ode uno squillo.
Ma la politica non è letteratura. L’operazione dei due segretari a rincorrersi non ha funzionato. La politica, ridotta ormai a immagine, si è preso il suo e ha fatto capire che non si deve puntare ad una donna siccome il nemico vincente è guidato da una donna. Bonaccini peraltro aveva dimostrato qualità nient’affatto trascurabili. Un partito deve sempre mettere in campo il meglio che ha. La Schlein neppure era iscritta al partito.
Ma dal momento che la Schlein si è insediata a capo dei lanzichenecchi del centrosinistra – absit iniuria – non si sente più parlare di un’intera classe dirigente del Pd, todos desaparecidos. Dove sono i Rosato, i Franceschini, i Del Rio, gli Orlando, gli Speranza? Ou sont les neiges d’antan? Un’intera classe dirigente si è squagliata. Fa ridere e piangere allo stesso tempo Pierluigi Bersani quando sostiene che ha torto De Luca in Campania a chiedere il terzo mandato. «De Luca – dice – dovrebbe fare quello che faccio io», cioè andare da una trasmissione all’altra a fare propaganda contro la politica del “Bar Italia”, una sorta di pensionamento attivo. Conta poco per lui mantenere la Regione o perderla. L’importante è il punto. Beninteso, il principio del limite ai mandati è un buon principio, ma perché voler buttare una macchina quando ancora va? Se la posta in palio è la presidenza di una Regione, buon senso vorrebbe che si continuasse con quello che al momento sembra “l’usato sicuro”.
Le sinistre di tutto il mondo subiscono sconfitte e sconfitte. Certo, obietterà qualcuno: ha da passà a nuttata, come diceva Eduardo. Prima o poi cambierà il vento e la sinistra – questo almeno nei voti di chi è a sinistra – tornerà a brillare in tutti i consessi, dai cittadini a quelli europei. In Europa, peraltro c’è una curiosa situazione. Nei vari paesi europei avanzano le destre, mentre in Europa resiste la roccaforte delle sinistre, al punto che fanno la voce grossa: questo sì e questo no, come è accaduto nella nomina dei vicepresidenti esecutivi della Commissione.
La sinistra in Italia continua a non capire che la gente preferisce i politici pragmatici, poco ideologizzati, magari un po’ volgari e privi di bon ton, ma capaci di risolvere i problemi. Se, come pare che stia accadendo in ogni parte del mondo, le politiche migratorie e quelle dei diritti civili, per come le propone la sinistra, non incontrano il favore della gente, buonsenso vorrebbe che si cambiasse registro. Mosè non è ancora tornato sul Sinai a far rivedere le leggi a Domineddio. Dove è scritto, in quale tavola, che si devono favorire le derive migratorie e quelle sociali dei diritti civili per una minima percentuale della popolazione contro il parere della maggioranza? La risposta è che la democrazia richiede un simile atteggiamento, poiché la marcia del progresso va in quella direzione. Ma così si pone un grosso problema, che investe la stessa democrazia, la quale non ha una sola dimensione. Impedire che sbarchino in Italia tutti i migranti di questo mondo e contenere i diritti civili entro il possibile non è antidemocratico, è quanto la democrazia può offrire in questo momento. La democrazia è anche gradualità.
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