Renzi è cambiato? Chi lo sostiene
dice di sì, ma è un sì a sé stesso, trovandosi nella sua stessa barca e sa che
se affonda vale per tutti. Il passaggio, tanto propagandato, dall’io al noi del
“Lingotto” è una semplice trovata. In realtà un certo cambiamento lo si nota in
superficie. Renzi non è più sarcastico, adesso è arrabbiato, violento,
minaccioso; lancia dei lai urbi et orbi, che vorrebbe fossero mazzate. Qualcuno lo sentirà. Tanto per convincere sé stesso, dice che il tempo della
tolleranza è finito, che ora passa alle querele e alla richiesta dei danni. Era
più convincente con le sue smorfie e con le sue battute. E’ irato con Grillo e
con Travaglio, che di Grillo è la voce cartacea e televisiva. Travaglio, ospite
di Lilli Gruber, lo ha definito un “teppistello” (La Sette, Otto e Mezzo, 14
aprile 2017).
Il caso Consip, col
coinvolgimento di suo padre Tiziano e del suo amico Lotti, sul piano politico è
una cosa assai più grave della pur gravissima scoppola referendaria del 4
dicembre 2016. Può anche venir fuori la sua completa estraneità, ma ci crede
più? In Italia lo sanno anche i bambini delle scuole materne che c’è una bella
differenza tra la verità processuale e quella reale. Tiziano Renzi può essere
messo fuori da ogni coinvolgimento dalle carte processuali, ma non lo sarà mai
dai fatti.
La gente – non dico popolo – è
scaltrita per una sua innata predisposizione rafforzata dalle esperienze di
vita. Sa perfettamente che se uno viene coinvolto in un affare non edificante,
quanto meno è stato incauto pur nell’ipotesi della sua innocenza. L’essere
incauti, a certi livelli, quando si è genitori di un capo di governo, non è
reato ma è qualcosa che gli somiglia molto.
Tiziano Renzi, già noto alle
cronache giudiziarie per una sua precedente questione, dalla quale uscì
assolto, ha voluto ritagliarsi uno spazio di influenza politica, sfruttando la
posizione del figlio. Non capiva che così facendo avrebbe potuto danneggiarlo?
E il figlio non sapeva dei comnportamenti del padre? Si dirà: sono toscani. E
non è un pregiudizio. Di recente la televisione ha tirato fuori la storia dei
Medici, i quali nel bene e nel male costituiscono tanta parte della
fiorentinità. Probabile, dunque, che Renzi-figlio poco o nulla potesse fare per
tenere buono e lontano Renzi-padre.
Ora è venuto fuori che c’è stato
il tentativo di depistaggio da parte di un capitano dei carabinieri, che
avrebbe, trascrivendo le intercettazioni, scambiato la voce di un tal Bocchino con
quella di un tal Romeo, in relazione ad incontri compromettenti nell’ambito dei tentativi
di corruzione e dazioni alla bella compagnia di toscani, al centro della quale
non troviamo Matteo Renzi, ma il padre Tiziano e il ministro Lotti, a Renzi
vicinissimo.
Viene un po’ da ridere; e in effetti la comicità c’è tutta. Ma
come, un ufficiale dei carabinieri compie un’operazione tanto maldestra quanto
grave? E poi, perché? Lo scambio dei nomi, in definitiva, cambia di poco la
questione nella sua sostanza. La posizione di Tiziano Renzi era quella che era,
come pure quelle del ministro dello sport e del presidente della Consip, i
quali dicono due cose opposte, per cui o mente l’uno o mente l’altro.
Renzi, insomma, si trova in un
mare di guai. Ciononostante ha la maggioranza nel Pd. Emiliano, l’altro
incauto, è stato praticamente tolto di mezzo dalle primarie del partito a causa
di una storta mentre ballava la tarantella. Siamo sempre nel comico. L’altro,
Orlando, attuale ministro di giustizia, gira percentualmente al largo. Renzi
vincerà e sarà nuovamente segretario del partito, arricchendo la serie, tutta
italiana, dei casi del più ne combini e più vieni premiato.
Al momento i tre schieramenti politici italiani,
che valgono pressappoco lo stesso numero di voti, hanno molti problemi,
compreso il Movimento 5 Stelle. Non si sa ancora con quale sistema elettorale
si andrà a votare. Ma ipotizziamo che si adotterà l’Italicum o qualcosa che gli somigli anche per il
Senato. Cosa potrebbe accadere?
E’ probabile che nel centrodestra
non si trovi un accordo per una coalizione competitiva e che a prevalere per il
ballottaggio siano il Pd e il M5S. Chi appoggerà il centrodestra, ancora una
volta berlusconiano? Sicuramente il Pd di Renzi. Allora si riproporrà il
problema in uno scenario leggermente diverso. Ma il vero problema resta Renzi,
che, dopo le recenti ambasce “familiari” e toscane, è meno credibile di quello
dei suoi tre anni al governo.Il che è tutto dire!
Per ora cerca di rifarsi il look,
come una vecchia pirandelliana Donna Poponica. A vederlo, fa ridere; a
rifletterlo fa tristezza.
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