domenica 9 settembre 2012

Monti, suggestione o eversione?



Lo ha ricordato Paolo Cirino Pomicino, già Ministro del Bilancio nel VI Governo Andreotti (1989-92), nella trasmissione In onda di lunedì, 3 settembre, su “La 7”. Guido Carli, Presidente di Confindustria, Governatore della Banca d’Italia e Ministro del Tesoro negli ultimi due governi Andreotti, diceva che i governi tecnici sono una suggestione o un’eversione. Detta da Guido Carli e ripetuta da Cirino Pomicino, due uomini doc della prima repubblica, ha un significato ben più importante delle esangui critiche che vengono rivolte al governo Monti dagli uomini della seconda moribonda repubblica. I quali dicono di essere a favore, ma vanno verso la sua liquidazione.
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Ci risiamo! Monti torna a vedere l’uscita dalla crisi. “La ripresa è dentro di noi” ha detto in un’intervista rilasciata il 5 settembre a “Telenorba” in occasione dell’inaugurazione della Fiera del Levante; “non si vede nei numeri – ha precisato – ma c’è”. E’ proverbiale che se una cosa c’è ma non si vede altro non è che un trucco. E la verità è che Monti gioca a burlarsi del popolo italiano, facendogli capire un giorno che ormai siamo per uscire dalla crisi e quello successivo che siamo in guerra. Lo scrittore Edoardo Nesi, commentando l’ottimismo di Monti, ha detto che “la ripresa sta dentro di lui, non dentro di noi”. Il che conferma, a voler essere buoni, il pensiero di Carli: Monti oscilla tra la suggestione e l’eversione, ossia fra l’inganno di una positività che non c’è (suggestione) e la negatività usata come ricatto (eversione).
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Monti davvero come “Rai Storia”, che ripropone a distanza di qualche settimana, stessi servizi e stessi filmati. Ha detto, parlando all’Istituto Universitario Europeo di Fiesole agli eurodeputati del Ppe (Partito popolare europeo), alla presenza del Presidente della Commissione Europea José Manuel Barroso, che l’euro invece di aggregare l’Europa rischia di disgregarla a causa dei partiti e dei parlamenti. L’accusa, ancora una volta, è indirizzata alla politica, perché è di tutta evidenza che i partiti e i parlamenti sono espressioni politiche. Che cosa vorrebbe Monti, che si sciogliessero i partiti e si chiudessero i parlamenti? Non sarebbe un’idea del tutto negativa in presenza di una caricatura di partiti e di una finzione di parlamenti. Ma – come si dice? – anche l’occhio vuole la sua parte: partiti e parlamenti, sotto la dittatura dell’euro, non servono a niente, ma è importante che ci siano, che si facciano almeno vedere. Sarebbe davvero pericoloso eliminarli anche formalmente. Allora non sarebbero più partiti e parlamenti a minacciare l’euro, ma i popoli. Con la differenza che i popoli non minacciano, agiscono!
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Ora ci vogliono far credere che l’assistenza sanitaria con la creazione dei poliambulatori in funzione 24 ore su 24 sia migliore di quella finora offertaci, che come ognuno ha potuto constatare e constata è un’assistenza da cani. Salvo che uno non abbia soldi e per farsi le analisi ed ogni altra indagine diagnostica in strutture private, non provveda di suo. Dico io, come si può pensare di migliorare un servizio quando la preoccupazione è di renderlo meno costoso? Non si è sempre detto che come spendi mangi? Non vale evidentemente per l’assistenza sanitaria, che, portata alla sua fase estrema e conclusiva, fa risparmiare all’ente pubblico ogni costo, in morte sopraggiunta dell’assistito. Altro che eutanasia! Andiamo al concreto. In alcuni paesi, e fra questi Taurisano, paese in cui vivo, già c’è una forma di poliambulatorio, che non è aperto 24 ore su 24, ma in orario stabilito. Nelle ore di apertura il cittadino che ha bisogno trova sempre un medico, che a volte non è il suo, oppure per una ricetta trova delle impiegate, che peraltro non hanno nessun titolo. Pare questa forma di assistenza migliore di quella di prima, di quando i vari medici erano distribuiti in vari punti del paese, ognuno col suo ambulatorio? Uno degli aspetti più delicati per un cittadino che abbia bisogno di assistenza sanitaria è la privacy. Mi spiega il ministro della salute che tipo di privacy garantisce il suo poliambulatorio 24 ore su 24, che per essere raggiunto c’è chi fa anche due-tre Km., coi medici che a turno se ne vanno per cazzi loro, lasciando un collega a far fronte a decine e decine di pazienti chiusi in una sala d’attesa di pochi metri quadrati? E se un cittadino non vuol far sapere i fatti suoi ad un medico chicchessia – e dico chicche ssia, come ripeteva Totò – a chi si deve rivolgere? Misteri d’Italia!
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L’attesa conferenza stampa di Mario Draghi, Presidente della Bce (Banca centrale europea), dopo il Board di giovedì, 6 settembre, con la comunicazione che la sua linea sull’acquisto illimitato dei titoli di Stato dei vari membri della Comunità era passata col solo voto contrario della tedesca Bundesbank, ha fatto volare le borse e abbassare lo spread. Una bella vittoria contro gli speculatori finanziari. La cancelliera Merkel si è smarcata dal suo connazionale Presidente della Bundesbank e ha dichiarato che la Bce ha operato entro i limiti del suo mandato. Ha esultato Mario Monti! Anche Napolitano in mattinata da Venezia, dove era andato a visitare la Biennale di Architettura e il Festival del Cinema, aveva espresso fiducia in Draghi. Ma, attenzione, succede sempre così. Per chi festeggia, qualcun altro brontola. Che la Merkel si sia affrettata a dirsi d’accordo con Draghi non significa che il problema non si pone. L’Europa rischia parecchio su questo. Intanto sulla questione deve ancora esprimersi la Consulta tedesca; ma se pure la linea Draghi dovesse passare e diventare operativa, i controlli da parte degli ispettori europei sui paesi “aiutati” dagli acquisti dei loro titoli sarebbero più serrati e fiscali. Non è un bel segnale quando certe decisioni vengono prese a maggioranza. Si dirà: ma in fondo la Bundesbank è sola. Sissignori, ma la Bundesbank non è la Banca del Lussemburgo! E i tedeschi, anche quando sono soli, sono già troppi.  
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“Breve e strano” così Monti ha definito il suo governo davanti alla platea del Petruzzelli a Bari all’inaugurazione della 76ª Fiera del Levante. Come al solito si è autoincensato ed ha incensato i suoi “pochi” ministri. Ha detto proprio “pochi”. Ha tenuto ad insistere sui provvedimenti radicali del suo governo, provvedimenti che, non essendo stati fatti negli anni passati e dunque nel corso degli anni, ha dovuto farli lui in pochissimo tempo. Ma, quando ha citato questi provvedimenti, non è mancata la delusione e diciamo pure la stizza contenuta dei presenti. Sentite, sentite: cambio di mentalità del Sud. A suo dire, lui ha fatto il provvedimento radicale di cambiare la mentalità del Sud. Ma si può dire una minchiata simile? Si può cambiare la mentalità di un popolo per decreto, per legge, non so… Come si sarebbe tradotto il provvedimento? Ma Monti non è fesso, sa quel che dice; sa, per esempio, che la mentalità del Sud o del Nord, non si può cambiare. E allora ha già la pezza a colore, se gli effetti del suo governo saranno modesti o non saranno, la colpa non è sua, è del Sud che non è capace di cambiare mentalità. Ogni tanto le telecamere riprendevano il pubblico di parlamentari, sindaci, amministratori, militari, imprenditori. Militari a parte, che sanno controllarsi, gli altri chiacchieravano fra di loro, telefonavano, ridevano, alcuni addirittura sbadigliavano. Sparagnini gli applausi. Diciamo che gli è andata bene!

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