domenica 20 maggio 2012

Monti e l'ira di Dio

La settimana, iniziata con notizie “orribili”: il debito pubblico sale a circa due miliardi di euro, lo spread è a 430 punti (lunedì, 14 maggio), si è chiusa con fatti tremendi: l’attentato di Brindisi (sabato, 19 maggio) e il terremoto in Emilia (domenica, 20 maggio). E’ il caso di dire che ora anche Dio se la prende con l’Italia.
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Di fronte al susseguirsi di fatti naturali e non, la cura Monti è inefficace. Se era stato chiamato per l’emergenza economica, è evidente che la situazione è peggiorata. Dire che sarebbe stato meglio votare non ha senso. Tutto scorre nella vita e non ci sono ritorni. Gli occhi stanno sotto la fronte per guardare avanti, se no starebbero sotto la nuca! Perciò è necessario chiedersi leninisticamente “che fare?”. Napolitano incoraggia. Monti, in pubblico, fa lo stesso; ma in privato non sa che pesci pigliare. Intanto le entrate tributarie fanno registrare un calo di quasi il 4 % rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Come dire: si continua a spendere più o meno lo stesso, ma si incassa assai di meno.
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Romano Prodi, l’altra faccia della tecnica politica italiana, un altro professore prestato alla politica, una ricetta ce l’ha. Sul suo domenicale del 13 maggio, L’errore tedesco frena l’Europa, ha detto testualmente: «di fronte alla dimensione e alla velocità d’azione della finanza internazionale gli Stati nazionali hanno semplicemente perso grande parte della propria sovranità. Le regole e i comportamenti vengono imposti da operatori onnipotenti e anonimi che agiscono con una forza tale che nessuno Stato nazionale, eccetto Stati Uniti e Cina, può ad essi resistere. […]. I sacrifici vengono imposti ai popoli non dai loro governanti ma da pochi e irresponsabili attori esterni ai quali i governi nazionali non hanno alcuna possibilità di resistere». E conclude: «Per i Paesi europei una possibilità tuttavia esiste ed è quella di mettere in comune una quota crescente di questa sovranità in modo da costruire una forza e una dimensione paragonabile a quella della Cina o degli Stati Uniti. Solo cedendo sovranità potremo acquistare sovranità e trarre vantaggio di essere ancora, se uniti, la maggiore potenza economica del mondo. Più degli Stati Uniti e più della Cina. In questo caso nessuno oserà più attaccare la nostra sovranità condivisa». Insomma dobbiamo diventare i SUE (Stati Uniti d’Europa) o gli USE (United States of Europa). Ma l’Europa, dopo l’Impero Romano e il Sacro Romano Impero e il tentativo nazifascista di unificazione, è solo un’espressione geografica, ed ogni suo membro si compiace della propria sovranità. Il nazifascismo è stato sconfitto anche per conservare queste singole sovranità. Noi non siamo figli di nessuno, come gli Stati Uniti d’America, né siamo sotto il pugno fermo e duro di una dittatura come in Cina. Mi pare inutile accademia parlare di Stati Uniti d’Europa; a meno che non si voglia mettere i popoli europei sotto una dittatura edulcorata da formule politico-alchemiche, di cui siamo maestri.
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Ma diamo a Monti quel che è di Monti. Quanno cce vo’ cce vo’, dicono a Roma. Il Presidente degli Stati Uniti d’America Barack Obama ha invitato Monti (martedì, 15 maggio) a introdurre la sessione economica del G 8 che si terrà a Camp David. Un riconoscimento che sancisce l’alta considerazione di cui gode Monti in campo internazionale. Ma siamo figli di Machiavelli e Marx e allora pensiamo anche che, in piena campagna elettorale presidenziale in America, Obama così tenta di catturare i consensi degli italiani di quel Paese, che hanno dimostrato di essere molto sensibili a questo genere di attenzioni e di essere anche determinanti nella corsa alla Casa Bianca. Bravo Obama per Monti; meno bravo per i matrimoni gay.
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Il governo Monti perde un altro pezzo: è il sottosegretario alla giustizia Andrea Zoppini, inquisito dalla Procura di Verbania per concorso in frode fiscale e dichiarazione fraudolenta per fatti risalenti a qualche anno fa quando lo Zoppini era un consulente di alcuni imprenditori piemontesi. Li avrebbe assistiti a realizzare una frode fiscale transnazionale in cambio di soldi in nero su conti esteri. Zoppini non ha voluto ascoltare il suggerimento del Ministro di Giustizia Severino a rimanere e si è dimesso. E’ il secondo pezzo che il governo Monti perde. Il primo fu il sottosegretario Carlo Malinconico, che si dovette dimettere per le vacanze che gli aveva spesato il costruttore edile Vincenzo Piscitelli, quello che la notte del terremoto a L’Aquila se la ridacchiava pregustando gli affari che avrebbe fatto col disastroso sisma. Poco male, comunque, in fondo ministri e sottosegretari del governo Monti altro non sono che pezzi di ricambio. Gli italiani sperano di poter avere quanto prima una bella macchina nuova e originale. Un post scriptum sulla Severino: un po’ più sfacciata di Zoppini, che si è dimesso senz’altro.
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Al G 8 di Camp David Monti ha detto che l’Italia ha le carte in regola. Mi ricordo di quando facevo il commissario agli Esami di Stato e tutte le volte il Presidente della Commissione iniziava così il discorso d’insediamento: “Colleghi, mi raccomando, le carte devono essere in regola; sul resto possiamo fare quello che vogliamo”. Una volta mi venne di replicare: “Presidente, e non è meglio se anche quello che facciamo è in regola?”. E quello: “Professore, non incominciamo a fare polemiche!”. Le carte! Come se fossero tutto nella vita delle persone come delle nazioni! Che significa, poi, carte in regola nell’odierna congiuntura economica e finanziaria? Qui in concreto tutto va a carte quarantotto – ancora una volta le carte! – e noi ci si accontenta di averle formalmente in regola. Stiamo assistendo allo sfascio dell’Europa, al fallimento di una politica ultradecennale, non c’è cittadino eurizzato, ad eccezione forse del tedesco, che non tema di perdere quello che ha e di non poter avere quello di cui ha bisogno, e Monti si compiace di mettere un coperchio sopra con su scritto: “le carte sono in regola”.
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Intanto nel Paese e intorno al Paese è tutto un esplodere di violenze, gravissime, e di fatti mortificanti. Segno che questo governo non è all’altezza del compito. Tornano i terroristi, che sparano e minacciano. Le agenzie e gli agenti di Equitalia sono oggetto di continui attacchi da parte di terroristi. La Sacra Corona Unita, nell’anniversario della strage di Capaci, ha fatto esplodere una bomba nei pressi di un istituto professionale a Brindisi, in cui è morta una ragazza di 16 anni di Mesagne, Melissa Bassi, e ferito una decina di altre ragazze. In India si accusano due nostri militari di omicidio e di associazione a delinquere. Pazzesco! Dei militari accusati nell’esercizio delle loro funzioni! Nel Ferrarese, alle 4,00 di domenica, un terremoto di magnitudo 6 della Scala Richter fa morti ed una serie consistente di danni. Signore, pieta!

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