sabato 4 giugno 2022

Putiniano a chi?

Una volta li chiamavano utili idioti. Erano quelli che in perfetta buona fede finivano con dichiarazioni e comportamenti per favorire gli avversari. Esattamente come accade oggi in piena guerra contro l’Ucraina da parte di Putin. In Italia ce ne sono molti. Essi si ribellano se li chiami putiniani. Putiniano a me? Io condanno l’operato di Putin senza se e senza ma, rispondono risentiti. E aggiungono: ritengo tuttavia che inviare armi agli ucraini per difendersi è sbagliato perché non si fa altro che allungare i tempi della guerra con tutte le tragiche conseguenze di distruzione e di morte. Essi partono dal convincimento che la guerra gli ucraini sono destinati a perderla e perciò a questo punto tanto vale finirla coi combattimenti. Se tanto fosse stato dall’inizio, la Russia avrebbe chiuso la partita al massimo dopo una settimana. Invece le cose sono andate diversamente grazie al coraggio e alla determinazione degli ucraini ma anche e soprattutto per gli aiuti in denaro e in armi ricevuti dall’Occidente, Italia compresa. Senza volerlo i nostri utili idioti avrebbero favorito le mire di Putin, sarebbero stati di fatto dei putiniani di risulta. Non si può escludere tuttavia che nella loro mente agisca anche una sorta di egoismo. Pensano in fondo che i russi e gli ucraini potrebbero vedersela tra di loro ed escludono che la faccenda interessi anche gli altri paesi europei, che a causa della guerra versano tutti in gravi situazioni. Un egoismo tenuto attentamente nascosto perché indecente oltre che insostenibile. Ma non tutti i putiniani sono degli utili idioti. Molti di essi sanno perfettamente quello che dicono e quello che fanno, pur cercando di non apparire sfacciatamente e scandalosamente al servizio gratuito del dittatore russo. Di qui le loro premesse di antiputinismo per sostenere nel prosieguo dei loro ragionamenti le ragioni di Putin. Alcuni fra i politici italiani, Matteo Salvini e Giuseppe Conte, inseguono i sondaggi che danno a più del 50% quelli che non vogliono che l’Italia invii armi all’Ucraina. Si adeguano al pensiero di base, politicamente irresponsabile. Si sa che il popolo non vuole le guerre, che la gente si preoccupa delle condizioni economiche proprie e se queste si sono aggravate per la guerra in corso si comprende benissimo la sua contrarietà a che questa continui. Ma possono dei politici ragionare come ragiona l’uomo della strada, che ha dei limiti oggettivi di conoscenza e non ha responsabilità alcuna? L’uomo della strada può anche non considerare che l’Italia si trova incardinata in un sistema di alleanze dal quale trae anche tanti benefici e protezioni – si pensi ai miliardi del Pnrr e alla sua sicurezza in quanto membro della Nato – dal quale non può entrare e uscire a suo comodo e piacimento. I politici, invece, non possono ignorare la situazione e quando propongono di sfilarsi dalle decisioni dei partner europei dimostrano di non avere il senso delle cose, di cercare solo consensi elettorali per le vicine e prossime elezioni. Essi per meri scopi di bottega elettorale finiscono per fare scelte che di fatto vanno a favorire Putin e a danneggiare l’immagine dell’Italia in Europa e nel mondo. Essi sono dei putiniani, utili sicuramente alla causa russa ma non per idiozia bensì, privi di scrupoli, per calcolo. Poi ci sono i putiniani di complemento alla Michele Santoro e alla Marco Travaglio. Pure essi, come tutti gli altri, mettono in premessa di condannare Putin, ma poi ne difendono le ragioni, un po’ per incapacità congenita di sposare una causa nazionale o quale che fosse – penso a Travaglio – e un po’ per antico antiamericanismo – penso a Santoro. Travaglio, pur di “andare contro”, come già ha fatto coi no vax, ora fa il no ucraina, passando per il no all’America, no all’Europa, no a Draghi. Si esalta nell’insulto e nella delegittimazione. Per lui il “governo dei migliori” – così chiama ironicamente il governo Draghi – è un governo di “pippe”. Ma finora non si è capito Travaglio con chi va, chi rappresenta e chi sono i politici italiani che non sono “pippe”. Michele Santoro ha colto l’occasione della guerra in Ucraina per spazzolare il suo antiamericanismo e per riproporsi dopo un lungo letargo e qualche tentativo di recuperare visibilità. Ma non mancano neppure – e questi sono davvero incomprensibili – quelli che da destra – penso a Franco Cardini – non vedono l’orrore delle imprese putiniane e si indignano per la risposta dell’Occidente. Anche qui emerge un antiamericanismo datato, che, però, di fronte alla gravità della situazione, avrebbe dovuto spogliarsi di antiche avversioni e di sempre vive ragioni ideologiche. Per fortuna la destra politica, quella che oggi ha in Giorgia Meloni la sua leader, ha assunto una posizione lineare e coerente. Almeno quella!

Nessun commento:

Posta un commento