domenica 1 luglio 2018

Governo L-5S: dai buoni a nulla ai capaci di tutto




Due dei tanti cavalli di battaglia cavalcati da Leghisti e Cinquestelle erano in campagna elettorale i migranti e i vitalizi degli ex parlamentari. Sui migranti Salvini, nel dopoelezioni, ha costruito la sua egemonia mediatica pour cause, essendo il problema dei migranti urgente, continuo e a costo zero. Sui vitalizi i Cinquestelle stanno cercando di recuperare visibilità. Sulla tassa piatta (Lega) e sul reddito di cittadinanza (Cinquestelle) per ora si soprassiede; sono cose che costano l’iradidio.
Intanto la benzina sta per raggiungere quota due euro a litro; sono aumentate le tariffe di luce, gas e acqua. Aumenta la sofferenza dei bilanci famigliari, ma nessuno dice niente! La nostra è una società affetta da immunodeficienza acquisita.
La politica è una corte medievale con al centro un buffone che si diverte a prendere per il culo il sovrano, ossia il popolo, con le sue minchiate, delle quali non finisce di compiacersi. E niente; anzi, peggio! Alle sue trombate mentali si scatena un putiferio di dotti che si mettono a fare chiose ed esegesi, quasi a parlare fosse stato Ratzinger. Machiavelli s’ingaglioffiva giocando a tric-trac all’Albergaccio di San Casciano; i suoi omologhi di oggi s’ingaglioffiscono al seguito di Beppe Grillo.
C’è un governo, cosiddetto legastellato o pentaleghista – cambiando l’ordine dei fattori il prodotto non cambia – che sia in campo nazionale che in quello internazionale si comporta come se non ci fossero né princìpi giuridici né leggi. Così voglio e così faccio.
Sui migranti per anni abbiamo rispettato i trattati con gli altri paesi europei, anche se questo ci ha danneggiati. Colpa dei nostri governi che avevano stipulato e rinnovato il Trattato di Dublino, che ci obbligava ad accogliere in Italia quanti ne arrivavano, mentre gli altri paesi europei facevano finta di non vedere il grande complotto di scafisti e navi Ong che d’accordo facevano servizio di linea dalle coste africane all’Italia e intanto respingevano alle loro frontiere quanti, per gli accordi Schengen, avevano diritto di lasciare l’Italia per un altro paese europeo a loro scelta. Come dire: ci portavano i migranti che dovevamo accogliere in quanto primo paese di approdo, mentre loro li respingevano. Si fossero almeno astenuti dalle loro ipocrite missioni filantropiche! Invece, doglia e cazzinculo. Machiavelli avrebbe dettto: conviene allo Stato rispettare Dublino, Schengen? No! E allora pacta non sunt servanda.
E come abbiamo reagito col nuovo governo? Alla Machiavelli! Dublino o non Dublino, voi in Italia non attraccherete più con le navi cariche di migranti. Al cinismo degli altri abbiamo risposto da teppisti di mare e di terra. Intendiamoci, bisognava mettere fine alle false lacrime degli altri nei confronti di un’Italia lasciata sola a salvare l’onore dell’Europa. Sti cazzi!
In questo siamo riusciti almeno a creare una situazione nuova, dalla quale se non verrà fuori la soluzione ideale dei migranti, potrebbe essere l’inizio di un miglioramento.
La lotta mediatica per apparire meglio e di più, fomentata dalle opposizioni contro Lega e Cinquestelle, ha indotto Roberto Fico, Presidente della Camera, a riproporre la questione dei vitalizi degli ex parlamentari e di lì forse a rivedere tutta la normativa delle pensioni pregresse. Incredibile! Anche la tua, vecchio pensionato, che hai votato Cinquestelle per tenere contento tuo figlio o qualche tuo nipote e che pensavi di essere al riparo.
In un paese, che si è sempre vantato patria del diritto, parte proprio dalla fonte del legislativo, il Parlamento, un provvedimento che viola uno dei più forti e indiscussi principi, quello della non retroattività delle leggi. Che i Cinquestelle lo facciano, come si dice, per propaganda politica in vista delle Europee del 2019 o perché effettivamente convinti di fare giustizia di alcuni privilegi poco conta.
Le pensioni quantificate col sistema retributivo erano perfettamente legali e riguardavano tutti i lavoratori. Quindi, privilegio perché? C’erano forse categorie che non godevano dello stesso sistema? Ora, la situazione economico-finanziaria del Paese è cambiata. E’ stato introdotto il sistema contributivo. Ma l’introduzione di una novità non può far rivedere la situazione ante quem. E’ contro il più elementare principio giuridico.
Siamo nelle mani di autentici filibustieri. I Cinquestelle dicono: quello dei vitalizi non è un diritto acquisito ma un furto a cui bisogna mettere fine. E come? Pulendosi il culo con la legge? I masaniello in Italia hanno fatto sempre una brutta fine. A questi guappi bisogna ricordare il monito liturgico adattatto alla bisogna: Memento, homo, quia Rentius es et in Rentium reverteris!
Non c’è una sola voce autorevole che abbia il coraggio di assumere una posizione in difesa dei principi giuridici e delle leggi in vigore. Tutti fanno il calcolo dell’opportunità o meno di intervenire. Una volta gli anziani sedevano in consiglio, oggi non solo sono stati estromessi ma non riescono neppure ad immaginare di poter svolgere un ruolo fuori. Autentici analfabeti funzionali, perfino i più illuminati sono schiavi del politicamente corretto. Magari se ne stessero zitti! Parlano per aggiungere danno al danno.
E’ vero che gli educatori oggi se la passano male – vediamo continuamente professori derisi e svillaneggiati dagli studenti e picchiati dai genitori – ma la dignità del proprio Status non dovrebbe mai essere messa da parte. Quando mai un vegliardo ha avuto paura di farsi sentire?
Finora i nuovi governanti, che hanno fondato il loro successo sulla credenza popolare che i vecchi erano dei buoni…a nulla, nel senso che erano persone perbene e competenti ma incapaci di risolvere alcunché, hanno dimostrato di essere discoli e incompetenti ma capaci …di tutto, nel senso di violare perfino le più elementari regole della buona educazione e dell’etichetta e di fare strame del diritto e delle leggi.
Se dovessi scegliere l’icona del nuovo ordine di cose, sceglierei Fico, il Presidente della Camera, che ascolta l’inno nazionale con le mani in tasca. A me da bambino dissero che stare con le mani in tasca davanti ad una persona di rispetto era comportamento da facchino; oggi, che non si deve offendere più nessuno, non dico questo a Fico, mi limito a dirgli almeno di non soffiarsi il naso con le mani in una prossima circostanza.

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