Due dei tanti cavalli di
battaglia cavalcati da Leghisti e Cinquestelle erano in campagna elettorale i
migranti e i vitalizi degli ex parlamentari. Sui migranti Salvini, nel
dopoelezioni, ha costruito la sua egemonia mediatica pour cause, essendo il problema dei migranti urgente, continuo e a
costo zero. Sui vitalizi i Cinquestelle stanno cercando di recuperare
visibilità. Sulla tassa piatta (Lega) e sul reddito di cittadinanza
(Cinquestelle) per ora si soprassiede; sono cose che costano l’iradidio.
Intanto la benzina sta per
raggiungere quota due euro a litro; sono aumentate le tariffe di luce, gas e
acqua. Aumenta la sofferenza dei bilanci famigliari, ma nessuno dice niente! La
nostra è una società affetta da immunodeficienza acquisita.
La politica è una corte medievale
con al centro un buffone che si diverte a prendere per il culo il sovrano,
ossia il popolo, con le sue minchiate, delle quali non finisce di compiacersi. E
niente; anzi, peggio! Alle sue trombate mentali si scatena un putiferio di
dotti che si mettono a fare chiose ed esegesi, quasi a parlare fosse stato
Ratzinger. Machiavelli s’ingaglioffiva giocando a tric-trac all’Albergaccio di
San Casciano; i suoi omologhi di oggi s’ingaglioffiscono al seguito di Beppe
Grillo.
C’è un governo, cosiddetto
legastellato o pentaleghista – cambiando l’ordine dei fattori il prodotto non
cambia – che sia in campo nazionale che in quello internazionale si comporta
come se non ci fossero né princìpi giuridici né leggi. Così voglio e così
faccio.
Sui migranti per anni abbiamo
rispettato i trattati con gli altri paesi europei, anche se questo ci ha
danneggiati. Colpa dei nostri governi che avevano stipulato e rinnovato il Trattato
di Dublino, che ci obbligava ad accogliere in Italia quanti ne arrivavano,
mentre gli altri paesi europei facevano finta di non vedere il grande complotto
di scafisti e navi Ong che d’accordo facevano servizio di linea dalle coste
africane all’Italia e intanto respingevano alle loro frontiere quanti, per gli
accordi Schengen, avevano diritto di lasciare l’Italia per un altro paese
europeo a loro scelta. Come dire: ci portavano i migranti che dovevamo
accogliere in quanto primo paese di approdo, mentre loro li respingevano. Si
fossero almeno astenuti dalle loro ipocrite missioni filantropiche! Invece,
doglia e cazzinculo. Machiavelli avrebbe dettto: conviene allo Stato rispettare
Dublino, Schengen? No! E allora pacta non
sunt servanda.
E come abbiamo reagito col nuovo
governo? Alla Machiavelli! Dublino o non Dublino, voi in Italia non
attraccherete più con le navi cariche di migranti. Al cinismo degli altri
abbiamo risposto da teppisti di mare e di terra. Intendiamoci, bisognava
mettere fine alle false lacrime degli altri nei confronti di un’Italia lasciata
sola a salvare l’onore dell’Europa. Sti cazzi!
In questo siamo riusciti almeno a
creare una situazione nuova, dalla quale se non verrà fuori la soluzione ideale
dei migranti, potrebbe essere l’inizio di un miglioramento.
La lotta mediatica per apparire
meglio e di più, fomentata dalle opposizioni contro Lega e Cinquestelle, ha
indotto Roberto Fico, Presidente della Camera, a riproporre la questione dei
vitalizi degli ex parlamentari e di lì forse a rivedere tutta la normativa
delle pensioni pregresse. Incredibile! Anche la tua, vecchio pensionato, che
hai votato Cinquestelle per tenere contento tuo figlio o qualche tuo nipote e che pensavi di essere
al riparo.
In un paese, che si è sempre
vantato patria del diritto, parte proprio dalla fonte del legislativo, il
Parlamento, un provvedimento che viola uno dei più forti e indiscussi principi,
quello della non retroattività delle leggi. Che i Cinquestelle lo facciano,
come si dice, per propaganda politica in vista delle Europee del 2019 o perché
effettivamente convinti di fare giustizia di alcuni privilegi poco conta.
Le pensioni quantificate col
sistema retributivo erano perfettamente legali e riguardavano tutti i
lavoratori. Quindi, privilegio perché? C’erano forse categorie che non godevano
dello stesso sistema? Ora, la situazione economico-finanziaria del Paese è
cambiata. E’ stato introdotto il sistema contributivo. Ma l’introduzione di una
novità non può far rivedere la situazione ante
quem. E’ contro il più elementare principio giuridico.
Siamo nelle mani di autentici
filibustieri. I Cinquestelle dicono: quello dei vitalizi non è un diritto
acquisito ma un furto a cui bisogna mettere fine. E come? Pulendosi il culo con
la legge? I masaniello in Italia hanno fatto sempre una brutta fine. A questi
guappi bisogna ricordare il monito liturgico adattatto alla bisogna: Memento, homo, quia Rentius es et in Rentium
reverteris!
Non c’è una sola voce autorevole
che abbia il coraggio di assumere una posizione in difesa dei principi
giuridici e delle leggi in vigore. Tutti fanno il calcolo dell’opportunità o
meno di intervenire. Una volta gli anziani sedevano in consiglio, oggi non solo
sono stati estromessi ma non riescono neppure ad immaginare di poter svolgere
un ruolo fuori. Autentici analfabeti funzionali, perfino i più illuminati sono
schiavi del politicamente corretto. Magari se ne stessero zitti! Parlano per
aggiungere danno al danno.
E’ vero che gli educatori oggi se
la passano male – vediamo continuamente professori derisi e svillaneggiati
dagli studenti e picchiati dai genitori – ma la dignità del proprio Status non dovrebbe mai essere messa da
parte. Quando mai un vegliardo ha avuto paura di farsi sentire?
Finora i nuovi governanti, che
hanno fondato il loro successo sulla credenza popolare che i vecchi erano dei
buoni…a nulla, nel senso che erano persone perbene e competenti ma incapaci di
risolvere alcunché, hanno dimostrato di essere discoli e incompetenti ma capaci
…di tutto, nel senso di violare perfino le più elementari regole della buona
educazione e dell’etichetta e di fare strame del diritto e delle leggi.
Se dovessi scegliere l’icona del
nuovo ordine di cose, sceglierei Fico, il Presidente della Camera, che ascolta
l’inno nazionale con le mani in tasca. A me da bambino dissero che stare con le
mani in tasca davanti ad una persona di rispetto era comportamento da facchino;
oggi, che non si deve offendere più nessuno, non dico questo a Fico, mi limito
a dirgli almeno di non soffiarsi il naso con le mani in una prossima
circostanza.
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