Che cosa accadrebbe in Italia, in
presenza della gravissima emergenza degli immigrati, se, invece di Mattarella,
Presidente della Repubblica, ci fosse un Re al Quirinale?
Se il Re fosse politicamente
grigio e incolore non accadrebbe nulla di diverso da quello che sta accadendo
in Italia in questo momento. Gentiloni, cattolico e papadipendente,
continuerebbe a fare il capo del governo e a dire ai suoi colleghi di altri
paesi che l’Italia non accetta né lezioni né minacce da altri. E intanto sulle
nostre coste continuerebbero a riversarsi migliaia e migliaia di immigrati al
giorno senza prospettive che gli stessi passassero poi in altri paesi europei.
Come in fondo sta accadendo.
Se il Re fosse invece di
carattere e di polso e avesse nel cuore e nella testa il bene del suo paese
chiamerebbe Gentiloni e gli farebbe questo discorso. Caro Gentiloni apprezzo il
tuo cattolicesimo, sono cattolico anch’io, capisco perfino il sentirti più
vicino al tuo papa che al tuo re; rispetto le ragioni e i sentimenti per i
quali non vuoi assumere nei confronti degli immigrati atteggiamenti di chiusura
e di respinzione. Poiché credi nella carità, nella solidarietà, nella
misericordia, secondo il tuo credo religioso, non vuoi andare contro le tue credenze;
ma proprio per questo non sei adeguato ad affrontare l’emergenza come la realtà
suggerisce e impone. Lascia perciò l’incarico; al tuo posto chiamerò, come è
giusto che sia, chi per motivi e sensibilità diversi non si fa scrupoli di
adottare i provvedimenti più utili al caso. Consideriamo insieme che il 70 %
degli italiani è contrario a questa infinita immigrazione e che il restante 30
% è preoccupato. Consideriamo anche che l’Italia col tuo governo non riesce
neppure a farsi rispettare dai suoi partner europei. Il fallimento è duplice.
Il popolo se n’è accorto. Abbiamo il dovere di rispettare la volontà del popolo, che
non si esprime sempre col voto; anche perché in questi cinque anni gli abbiamo
impedito di farlo. Le dicevo che sono anch’io cattolico, ma ora rappresento lo
Stato e sento più impellente in un momento di crisi per il mio Paese l’urgenza
di intervenire per risolvere un problema che potrebbe diventare una tragedia
per l’intera Nazione. Questo accadrebbe, più o meno.
Questo potrebbe accadere anche
con un Presidente della Repubblica diverso da Mattarella se, pur cattolico e
rispettoso della chiesa, trovasse la giusta determinazione per obbedire al suo
mandato terreno di fare il bene del proprio paese.
La crisi di conduzione politica
dell’Italia oggi è questa, la mancanza di uomini che sappiano anteporre il bene
del Paese alle loro credenze religiose, che un papa strano e straniero impone
loro sotto la minaccia implicita delle elezioni; che sappiano anteporre il bene
del Paese ai loro piccoli calcoli politici, sempre più personali e miserabili.
A noi italiani è estraneo il
principio che il Regno di Dio si conquista operando per il bene dello Stato.
Anzi, chi in Italia agisce per il bene dello Stato ma in difformità da quello
che dice il rappresentante di Dio sulla terra va incontro alla condanna e alla
perdizione. Il nostro Dio dovrebbe precipitare all'inferno chi non opera per il bene dello Stato, che è sempre il bene della Nazione e del Popolo.
Bisognerebbe essere allora
protestanti? Sarebbe meglio, ma non è detto. In Italia abbiamo avuto presidenti
della repubblica capaci anche di interpretare il ruolo in maniera più
coraggiosa e propositiva di come non faccia oggi Mattarella. Penso a Scalfaro.
Penso a Napolitano. Senza, per questo, condividere le loro scelte. Parlo del
metodo non dei contenuti. Ma in Italia non sono mancati neppure i capi di
governo che, pur cattolici praticanti, hanno saputo all’occorrenza agire in
difformità dalle indicazioni del papa. Penso a De Gasperi e al suo rifiuto di
allearsi col Msi. Penso a Moro e all’apertura a sinistra contro le pressioni
della chiesa. Penso all’introduzione di leggi anticattolicissime, come quelle
sul divorzio e sull’aborto. Perfino oggi, con un Parlamento di sciancati
transumanti, sono passati provvedimenti anticattolicissimi, come la legge sulle
Unioni Civili, come il matrimonio fra persone dello stesso sesso e via
elencando, autentici vulnus al
modello cristiano di convivenza, di civiltà e di società.
Atteso che l’immigrazione è
considerata un fenomeno negativo, perché nei confronti non di uomini (gli
immigranti) ma del fenomeno (l’immigrazione) non si adottano i provvedimenti
più opportuni? In realtà i comportamenti del governo sono ambigui, truffaldini
e in buona sostanza irresponsabili. I nostri governanti spacciano per virtù
l’incapacità di adottare misure più forti ed efficaci. Essi stanno conducendo
le cose politiche, la saldezza dello Stato, il bene del Paese, la volontà del
Popolo, con una filosofia di vita da paleocristiani. Dicono di voler
fronteggiare l’immigrazione però di fatto la favoriscono, perché per certi
aspetti – dicono – è un bene per l’Italia. Il Presidente dell’Inps Tito Boeri
sostiene che coi contributi che versano gli immigrati, i lavoratori stranieri,
si garantiscono le pensioni degli italiani. Gli immigrati, perciò, ci sono
indispensabili; se non ci fossero dovremmo inventarceli. Dunque, per un verso
l’immigrazione è un male; per un altro è un bene. In questa altalena di
mezzo-pinzocheri e mezzo-bottegai si sta consumando uno dei più rovinosi
attacchi all’Italia e all’italianità. Si stanno mettendo qui ed ora i
presupposti per chissà quali tragedie in un prossimo futuro, quando in Italia
saremo un coacervo di etnie con culture radicali diverse e opposte. Né si può
dire che nessuno l’aveva previsto. Non solo la Oriana Fallaci , mai
troppo lodata e mai troppo criticata; ma lo stesso Giovanni Sartori, una delle
menti più lucide della scienza politica italiana, apprezzata in tutto il mondo, ha scritto testi fondamentali contro.
Ma balza all’attenzione anche
dell’uomo della strada che, fra tutti i soggetti di questo disgraziato
fenomeno, il più fesso, nel senso letterale e popolare del termine, appare il
governo italiano. Gli altri si comportano tutti secondo la direzione a sé più
confacente: dagli altri paesi europei alle Ong, dagli speculatori nostrani che
stanno facendo affari d’oro agli immigrati, che arrivano da noi con le loro
donne gravide o appena sgravate per rendere più favorevoli lo sbarco e
l’accoglienza. E' in atto il più massiccio attacco all'Italia che si sia mai visto e per di più portato dagli stessi italiani.
Nessun commento:
Posta un commento