domenica 7 maggio 2017

La marcia trionfale del M5S


Ebbene sì, mi vado convincendo che il Movimento 5 Stelle vincerà le prossime elezioni politiche e andrà al potere. E’ fatale. A convincermi però non è il fatalismo ma il vento che soffia in suo favore; un vento che si sprigiona da alcuni semplici ragionamenti e da una constatazione: l’impazzimento irrimediabile del mondo. Non si creda che l’Italia costituisca un caso, ormai l’Italia è una declinazione nazionale di un fenomeno generale.
In Francia: un signor nessuno, tale Emmanuel Macron, sposato con la sua ex docente di lettere, di lui più anziana di 24 anni, si avvia a diventare dall'oggi al domani presidente della repubblica francese passando dal fantastico mondo dei media, che lo hanno reso personaggio dal nulla. Ora capisco anche la trasfigurazione, quella di Nostro Signore Gesù Cristo, un evento che credevo una trovata evangelica, basata sul nulla. No no, è proprio vero. Semplicemente prima non l’avevo capito. Macron da un grigio e sconosciuto burocrate dell’alta finanza è diventato un personaggio osannato dalle folle e poi eletto presidente. E’ un trasfigurato.
I grillini sono nati anch’essi dal nulla, anzi dal peggio del nulla. Sono figli di un comico rancoroso che si è fatto strada a suon di vaffanculo, urlati in piazza e portati in casa della gente dalla televisione, la fama della mitologia. Sarà pure una metafora il culo, ma sempre culo è. Con rispetto parlando. C’è da inorridire, ma è il mondo di oggi, che non vive nelle cose bensì nella loro finzione. Questi cachielli – i grillini, dico – figli molto spesso di genitori fascisti, ancora oggi fascisti, evitano la cultura storiografica come Nembo Kid la criptonite. Non senza calcoli. Se avessero conoscenze, non dico importanti ma almeno elementari, non si azzarderebbero a dire certe minchiate. Per loro non sapere è potere, è coraggio di osare. E anche qui si nota l’impazzimento. Una volta si diceva che sapere è potere. Questi si buttano su tutto con grande slancio. Se la politica fosse un mare annegherebbero, perché si è visto che non sanno nuotare. Ma non sanno neppure volare: sono maldestri Icari che al calore del sole precipitano liquefatti. Ma non se ne rendono conto. E neppure gli altri si rendono conto di quanto li favoriscano.
A favorirli, infatti, non è soltanto l’immagine del nuovo, che a quanto pare è vincente ad ogni latitudine – lo dimostrano i casi di Trump in America e di Macron in Francia – ma soprattutto il nulla che li circonda, costituito dal mondo tradizionale della politica, quello che va da Renzi a Pisapia, attraversando Berlusconi, Salvini e Meloni. Lasciamo stare questi ultimi, della cosiddetta destra, i quali non riusciranno mai a mettersi insieme per costituire qualcosa di attendibile. Prendiamo l’unico partito, il Pd, che teoricamente potrebbe contendere il successo elettorale al Movimento di Grillo. Prendiamolo! Hanno fatto recentemente le primarie. Un fiasco colossale, non solo e non tanto per la scarsa affluenza – dicono un milione e ottocentomila votanti – nonostante i tentativi di gonfiarla con espedienti tra i più vari, fino a quelli di mettere schede neppure votate nelle urne (circa 15.500), ma per lo spettacolo indecoroso offerto. Come si può pretendere di ostacolare la marcia trionfale di Bacco e di Arianna, leggi M5S, con prove di così piccolo e miserabile cabotaggio, con espedienti di piccole furbizie, di incallite prepotenze e di tanta tanta coglionaggine? A Nardò hanno chiuso il seggio elettorale perché dei cittadini erano andati in massa a votare per Emiliano. Con quale motivazione i responsabili locali del Pd, evidentemente renziani, hanno impedito ai cittadini di Nardò di accogliere l’invito del loro stesso partito di votare? Nel Pd ormai non si capisce chi ne fa parte e chi no. A Lecce hanno nascosto le chiavi dell’ufficio del segretario provinciale, perché, a quanto pare, non sarebbe renziano. Già, perché ormai è accertato: nel Pd o si è renziani o si è fuori.  
L’ennesimo scandalo, quello della Consip, è svanito; non se ne parla più. Come se i suoi tanti protagonisti non fossero mai esistiti, non fossero mai stati coinvolti. Neppure processati. Tutti assolti, anzi, meglio che assolti; i personaggi, come certi reati, non sussistono. Eppure, erano coinvolti il padre di Renzi, un ministro del governo Gentiloni, alti e medioalti ufficiali dei carabinieri. Sim sala bim: spariti, come d’incanto.

Ormai è chiaro a tutti che l’immigrazione è un affare diffuso tra scafisti e ong, e non solo, ma gridano allo scandalo piccoli e grandi personaggi dell’establishment, compresi i presidenti delle camere, per la denuncia fatta da Frontex, da alcune procure e dal grillino Di Maio. Non ci meraviglieremmo affatto se fra qualche tempo si legalizzasse anche l’illegale se questo “salva vite umane”. Salvare vite umane in circostanze impreviste è un conto, andare di proposito, con tanto di pianificazione, con mezzi e scali stabiliti, è un altro. Qui ci sono navi militari e navi delle ong che iniziano la giornata e la chiudono andando a “salvare vite umane”, stabilendo contatti con gli scafisti e incrementando un fenomeno che incomincia davvero a presentare reati gravi nei confronti dello Stato nazionale e di tradimento del proprio Paese. Almeno per quel che ci riguarda. Anche questo è vento che gonfia le vele dei grillini. Mentre gli altri paesi europei chiudono le frontiere e non fanno passare nessuno, noi li andiamo a prendere da casa e li portiamo in Italia e lasciamo che altri, sotto copertura ong, lo facciano. Mentre i nostri governanti si masturbano con le parole del Presidente della Commissione Europea Juncker. Il quale, da quel furbo e scafato politico che è, ci elogia e ci dice che l’Europa ci è grata perché con le “vite salvate” agli emigranti le abbiamo salvato l’onore. Capita l’antifona? Dopo l’amaro danno, la dolce beffa!     

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