domenica 19 settembre 2010

Destra e Sinistra, chi ha tradito e chi pure

I Balcani si sono trasferiti in Italia e hanno preso il posto di Alpi e Appennini. Le creature di Machiavelli, principi e principini, si sono moltiplicate come le uova fatali di Bulgakov. Lo dice la politica italiana con le sue lotte incrociate, con quella spinta, appena appena dissimulata di pulizia etnica nei confronti degli avversari, dentro e fuori degli schieramenti. Lo dicono i tanti leader e leaderini che spuntano come funghi. La formula è “primus super pares”, inventata da Berlusconi ma taroccata e finita sulle bancarelle delle sagre agostane. L’accusa più ricorrente è di tradimento. Se la rinfacciano tutti, a destra in maniera più violenta, a sinistra in maniera più soft.
Ma più di tutti ad aver ragione di parlare di tradimento è il cittadino, espropriato del diritto politico di coltivare dei valori in cui ha sempre creduto, in cui continua nonostante tutto a credere; ed oggi ridotto a fare il berlusconiano o l’antiberlusconiano. Uno squallore!
A destra. Non c’è dubbio alcuno che lo scontro tra finiani e berlusconiani, al di là delle ragioni esibite, nasconde un profilo personale mai registrato nella cosiddetta prima repubblica. Dal Msi ad An, da An al PdL, dal PdL a Futuro e Libertà, la destra italiana ha perso i suoi veri connotati, in nome di una progressiva liberalizzazione, modernizzazione ed europeizzazione. Così dicono. La metamorfosi continua di Fini è emblematica; e se prima poteva sembrare un caso isolato con le sue contraddizioni in materia di fascismo, di Mussolini, di ebraismo, di omofobia, di cattolicesimo, di xenofobia, di difesa ad oltranza della vita, oggi su posizioni negate e neganti troviamo un nascente partito, cosiddetto dei finiani o impropriamente dei futuristi, più appropriatamente dei Fli-pper. Sono diventati antifascisti, filoebraici, sono per le coppie gay, si dicono agnostici, vogliono diritto di cittadinanza e voto agli immigrati senza tante attese, difendono l’aborto e l’eutanasia. Essi, in buona sostanza, sono i radicali e i liberali degli anni Sessanta. Altro che destra moderna!Chi degli ex missini ed ex aennini non ha seguito Fini nei suoi funambolismi o finambolismi, come li chiama Veneziani, lo accusa di tradimento. Ma ad aver tradito, non meno di Fini, su taluni importanti valori di quella che una volta era la destra, sono quelli che son rimasti nel PdL, con Berlusconi e con la Lega, per intenderci. Quali sono i tradimenti? Sono nei confronti dell’unità, dell’identità e del decoro nazionale, della legalità e della giustizia sociale. Governare insieme con la Lega e con Berlusconi vuol dire favorire una politica secessionistica ed affaristica, una concezione della politica da bottega, dove contano i commerci e gli affari. I continui episodi di antitalianità della Lega non possono passare per forme di folclore innocuo. E’ in atto – vedi l’episodio della scuola di Adro nel Bresciano – una sovrapposizione di un modello identitario sul nascere ad un modello identitario sul morire. Le performance di Gheddafi in Italia sono indegne, indecorose ed offensive finché si limitano alle pagliacciate romane, che pure sono gravi; ma diventano intollerabili quando sono ricattatorie ed intimidatorie come l’episodio dell’aggressione libica al peschereccio italiano “Ariete” con mezzi italiani in mano libica e militari italiani in coperta. C’è una tolleranza da parte degli uomini ex missini nei confronti della patente e continua violazione della legalità e della compostezza da parte del capo del governo e di taluni suoi fedelissimi che grida vendetta al cospetto della onorata storia di almeno quattro generazioni di missini, fascisti per coerenza e democratici per dovere. I fedeli al PdL, in realtà, nulla hanno più del loro patrimonio politico, sono anch’essi i democristiani e i socialisti degli anni Settanta e Ottanta.
La Lega, la tanto vituperata Lega, si è ingrassata a dismisura non come si vuol far credere, attribuendole la parte della rana di Fedro, ma si è riempita dei voti degli ex missini e degli ex comunisti. Quando la componente finiana rimprovera Berlusconi di cedere ai ricatti della Lega dimentica che se la Lega è forte la colpa è proprio di chi ha sciolto prima il Msi e poi An, togliendo a molti italiani del Nord un punto di riferimento nazionale e sociale credibile. Allo stesso modo a sinistra, prima di accusare Berlusconi di essersi appiattito sulla Lega, dovrebbero chiedersi perché essa sta conquistando persino l’Emilia Romagna, feudo tradizionalmente del Pci e della sinistra in senso lato.
L’IdV di Di Pietro fa da pendant meridionale alla Lega. Questo partito è cresciuto nel Sud per i voti in fuga di tanti missini, che amavano la legalità e la giustizia, e di tanti comunisti che non hanno trovato più nel loro partito lo sdegno e la rabbia di chi lotta anche per un posto di lavoro o per migliori condizioni di vita.
A sinistra. Non meno che a destra è un continuo rinfacciarsi di trasmutazioni e tradimenti; con stile diverso, ma nella medesima sostanza. A parte le schegge delle più varie posizioni socialiste e comuniste, dai rifondaioli ai comunisti italiani, dai verdi ai vendoliani, anche gli ex comunisti e gli ex democristiani, confluiti nel Pd, hanno dovuto rinunciare ai loro valori più identitari. La rissa è evitata in nome di Annibale-Berlusconi alle porte e da una continua fuga di chi ha capito che in quel partito non c’è prospettiva. La sortita di Veltroni, con un documento sottoscritto da settantacinque parlamentari, è stata scomunicata come intempestiva e improvvida. Ma è del tutto normale e inevitabile. A sinistra hanno cambiato leader come Liz Taylor cambiava mariti, per giungere alla fine ad un “Nuovo Ulivo”, che è pari pari il vecchio, una sorta di sagrada union contro Berlusconi, comprensiva della nouvelle vague dei “grillini”.
A fronte di simile furibonda giostra, di tutti contro tutti, c’è il più grave di tutti i tradimenti, quello degli intellettuali. Alcuni sono schierati come pezzi di scacchi sulla scacchiera, altri si perdono in osservazioni e critiche prudenti, cerchiobottistiche, tanto inconcludenti quanto interessate. Nessuno vuole compromettersi al punto da dover dare poi spiegazioni o procedere a pentimenti.
E intanto il desiderio di una bonifica generale, di un nuovo ricominciamento, si fa sempre più forte e pressante nei cittadini. Gli unici veramente traditi.
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