domenica 17 aprile 2022

Dove porta la guerra in Ucraina

Le strade dell’escalation in guerra sono infinite. Si potrebbe sintetizzare così quanto sta avvenendo nella guerra della Russia contro l’Ucraina. Fin dall’inizio delle operazioni belliche, 24 marzo scorso, si disse da più parti che non sarebbe convenuto a nessuno un allargamento del conflitto. Il presidente Biden escluse che soldati statunitensi sarebbero intervenuti direttamente, pur dando tutto l’aiuto necessario agli ucraini per difendersi, soldi, armi, tecnologie e intelligence. Tanto, però, non è bastato ai russi per non minacciare altri paesi se fossero intervenuti sia pure per fornire aiuti. Le cose sono andate più o meno così per circa i primi cinquanta giorni di guerra (scriviamo in data 16 aprile). Da una parte aiuti, dall’altra minacce. L’Europa e gli Stati Uniti hanno aiutato gli ucraini e i russi hanno continuato a minacciare. Ma gli effetti più sorprendenti giungono dagli esiti della guerra, che sono l’opposto dei fini annunciati. La Russia ha detto che il suo obiettivo era denazificare e smilitarizzare l’Ucraina; era di impedire che l’Ucraina entrasse nella Nato. E invece l’Ucraina è sempre più militarizzata fino al punto da tener testa al ben più forte esercito russo; e, quanto a paesi che potrebbero entrare nella Nato, se ne sono aggiunti altri. Svezia e Finlandia, infatti, paesi neutrali, geograficamente molto vicini alla Russia, la Finlandia addirittura confinante, hanno chiesto di entrare nella Nato per garantirsi una protezione, che, stando fuori, pensano di non avere. Il quadro così cambia notevolmente perché se la Russia ha invaso l’Ucraina solo perché questa voleva entrare nella Nato, dunque per non avere a diretto contatto il “nemico”, ora potrebbe addirittura averne di più; per evitare un vicino scomodo, se ne ritrova tre alle costole. La situazione rischia di diventare pericolosa perché potrebbe verificarsi quello che dall’inizio si voleva scongiurare: l’allargamento del conflitto.

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